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Fuori da (quasi) tutto: l’Antidoping sospende lo Sport russo
Fuori da tutto o quasi. La Russia dice addio alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e quelle invernali di Pechino 2022 e non solo.
Mosca subisce, per mano del Comitato Esecutivo dell’Agenzia Anti-doping (WADA) le sanzioni più dure nella storia dell’Olimpismo a causa della continua, reiterata, e con il coinvolgimento di tutti gli organi statali, falsificazione di dati e documenti sui controlli antidoping ai propri atleti.
L’esclusione vale per tutte le competizioni internazionali e intercontinentali come le Olimpiadi e qualsiasi campionato mondiale dove non potrà neanche essere esposta la bandiera nazionale. Gli atleti che dimostreranno di non aver mai avuto problemi di doping potranno gareggiare come “atleti neutrali”. Quindi oltre a Giochi, la decisione riguarderà anche i Mondiali di calcio del 2022 in Qatar. Resta salva la partecipazione agli Europei 2020 della prossima estate in quanto la Wada non classifica la UEFA come “major event organisation” a differenza delle manifestazioni legate al Cio e alla Fifa.
La Russia ha 21 giorni per presentare un ricorso. A quel punto la Corte internazionale dello sport (Tas) prenderà una decisione definitiva.
L’agenzia nazionale Anti-doping Russa (Rusada) è di nuovo esclusa dalla WADA e al paese non sarà consentito né organizzare né tantomeno candidarsi per l’organizzazione dei prossimi eventi sportivi più importanti a livello globale.
Secondo il rapporto della Commissione di ispezione, migliaia di dati sono stati cancellati o manipolati per proteggere almeno 145 atleti. Già ai Giochi invernali di Pyeongchang 2018 alla Russia era stato impedito di creare la propria spedizione e alla fine 168 atleti hanno gareggiato come “atleti olimpici dalla Russia”
Il doping russo aveva visto il coinvolgimento dei servizi segreti (Fsb), il ministero dello sport, il laboratorio antidoping moscovita e altri enti nazionali e federazioni sportive internazionali come ad esempio quella di atletica leggera, che dal 2015 è sospesa e gli atleti che hanno dimostrato di non aver mai avuto problemi di doping possono gareggiare come atleti neutrali.
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