Nick Blackwell è ancora in coma farmacologico dopo l’incontro di domenica sera alla Wembley Arena. Le condizioni del pugile britannico sono stabili, come riferisce un bollettino medico che ha evidenziato una piccola emorragia cerebrale subita in seguito all’incontro valevole per la cintura dei pesi medi contro Chris Eubank Jr. A tenere banco, la conduzione di gara dell’arbitro Victor Loughlin per la tardiva sospensione della gara malgrado l’andamento scontato in favore di Eubank e le condizioni fisiche di Blackwell.
Il British Board of Boxing Control, attraverso le parole del segretario generale Robert Smith, ha, però, “scagionato” l’operato del giudice dell’incontro, ritenendosi soddisfatto e sottolineando come il pugilato sia uno sport dove gli atleti sanno il rischio che corrono. Al riguardo era voluto intervenire anche il padre di Eubank, ex campione degli anni 90 che, prima che l’incontro venisse sospeso alla decima ripresa, aveva indicato al figlio di non colpire più l’avversario alla testa, consapevole delle ripercussioni che potevano scaturire in quanto anche lui protagonista, nel 1991, di un incontro dove il suo avversario Michael Watson per poco non ci lasciava la vita, rimanendo semiparalizzato.
Il neurochirurgo che operò Watson, Peter Hamlyn, condanna invece l’arbitro che doveva palesemente porre fine al match visto l’evidente risultato, risparmiando a Blackwell inutili montanti pericolosi per la vita del pugile.