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Progetto Safe, un ambiente più sicuro per i nostri giovani

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Progetto Safe, un ambiente più sicuro per i nostri giovani

La corretta crescita di un giovane è inevitabilmente connessa all’ambiente che lo circonda. Un’ovvietà che purtroppo in ogni ambito della società ci mostra quanto sia complicato poter offrire alle nuove generazioni un luogo che sia adatto alle loro esigenze e contestualmente che sia in grado di garantire sicurezza e percezione positiva anche per i genitori. Durante il tempo libero e a scuola, la preoccupazione più grande che può avere una madre o un padre è sicuramente quella relativa ai dubbi e alle paure che innumerevoli fatti di cronaca hanno reso tragicamente reali. Sono molti infatti gli episodi che hanno lanciato allarmi che non possono essere più ignorati. Storie che hanno visto troppo spesso l’ambiente sportivo come protagonista.

Come indicato a più riprese dai pediatri, lo Sport deve essere una componente imprescindibile dello sviluppo dei ragazzi. Durante il tempo trascorso per l’attività fisica, l’obiettivo non è solo quello legato alla crescita fisica, ma anche un momento fondamentale per costruire la propria personalità confrontandosi con variabili che solitamente non fanno parte della quotidianità. In quest’ottica, la mancata cura di determinati aspetti o la poca professionalità nell’approccio possono essere causa di disagi e problemi che contribuiscono negativamente alla maturazione del ragazzo. Nella peggiore delle ipotesi, si rischia di dover assistere a situazioni estreme che sfociano in abusi fisici o emotivi, bullismo e violenza che possono compromettere per sempre l’integrità del giovane, il suo benessere e quello della sua famiglia.

Situazioni tragiche che riportano al centro del ragionamento la necessità di predisporre di tutti i mezzi adeguati affinché si possa creare un rapporto di fiducia tra il genitore che “affida” il figlio all’educatore che in quelle due ore, di fatto, si sostituisce al genitore stesso. La questione assume ulteriore importanza nei casi in cui, i disagi scaturiscono da episodi nei quali lo staff sportivo, pur agendo in totale e certa buona fede, non è in grado di carpire i segnali che il bambino sta trasmettendo, non comprendendo pienamente le misure necessarie e il grado di intervento sul quale lavorare, a causa di una mancata formazione e assimilazione di quelli che sono gli standard da adottare per evitare condotte negative nei suoi confronti.

Per questo motivo ogni giorno nascono associazioni e nuovi progetti volti a semplificare il difficile lavoro di chi è a stretto contatto con minori attraverso una serie di attività che hanno come obiettivo finale quello di rendere l’ambiente sportivo a misura di bambino, un luogo sicuro nel quale potersi esprimere al massimo, crescere e superare quelle paure e difficoltà che inevitabilmente uno spazio che “non è casa” può generare sia nel giovane che nei suoi genitori. Ma non solo. Perché fare Sport può e deve rappresentare anche un momento di fuga, un riparo sicuro per tutti coloro che proprio a casa, o nel quotidiano, vivono disagi e situazioni spiacevoli.

Tra le iniziative più interessanti c’è sicuramente il progetto S.A.F.E. Safe and Accountable Futsal Environment for children, realizzato da LazioCrea e Regione Lazio e co-finanziano dalla Commissione Europea, dedicato alle nuove generazioni che si affacciano al mondo del Calcio a 5. Attraverso una serie di eventi ai quali hanno partecipato e parteciperanno le scuole calcio che operano nella Regione, il progetto SAFE ha come obiettivo quello di formare completamente e adeguatamente lo Staff durante incontri con psicologi e professionisti del coaching giovanile. In questo modo l’educatore potrà imparare e assimilare le pratiche migliori per supportare il minore, aiutarlo a superare le difficoltà e contribuire attivamente alla sua crescita.  Un percorso condiviso nel quale far emergere il modello di policy migliore e renderlo uno standard replicabile a tutti i livelli e, allo stesso tempo, sensibilizzare tutti gli attori in causa all’adozione di efficienti misure di protezione per i nostri ragazzi.

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