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Prima il calcio, poi il look: ai giovani del City vietate le scarpe colorate

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I giovani talenti della Academy del Manchester City sono stati colpiti da un divieto abbastanza particolare: addio scarpe colorate. Piedi per terra e testa unicamente concentrata al calcio giocato; questo l’obiettivo dei vertici dei Citizens.

Come riportato dal Manchester Evening News, dunque, i calciatori che militano nella formazione Under-18 della squadra mancuniana da ora in poi potranno vestire soltanto le care, nostalgiche e molto ‘old style’ scarpette nere.

Il Manchester City sembra non voler lasciare nulla di intentato per condurre i propri campioncini in erba ai massimi livelli non soltanto dal punto di vista tecnico-tattico ma anche comportamentale. L’obiettivo è chiaro: sfornare nuovi fenomeni del calcio mondiale, che però abbiano pure la testa a posto.

Il responsabile del settore giovanile del club inglese, Jason Wilcox, ritiene che questa soluzione potrà aiutare molto anche la prima squadra allenata da Pep Guardiola, il quale avrà quindi la possibilità di scegliere al meglio i nuovi potenziali titolari del futuro.

Dal punto di vista dei risultati, peraltro, nulla da eccepire in riferimento al City; negli ultimi anni, infatti, spettacolari successi nell’ambito del calcio giovanile da parte dei Citizens si possono ricordare in larga misura e, elemento ben più importante, tanti ragazzi hanno già iniziato a trovare spazio tra i ‘grandi’ grazie alle proprie qualità: Kelechi Iheanacho su tutti, ma anche Aleix Garcia, Tosin Adarabioyo, Angelino, Pablo Maffeo ed Angus Gunn.

Secondo Wilcox, comunque, il meglio deve ancora venire: “Non sono uno che ama molto i proclami o i sogni, mi piace stare con i piedi per terra; devo dire, però, che non ho mai visto tanto talento come quello che abbiamo ora a disposizione nella nostra Academy”.

“In particolare, ci sono un paio di ragazzi che penso potranno fare impazzire gli avversari negli anni a venire. Spero che decideranno di restare qui per ciò che possiamo dargli e che possano poi renderci felici. Il nostro obiettivo è quello di fornire a Pep Guardiola una scelta importante dal punto di vista della rosa a disposizione. I trofei giovanili rendono soddisfatti tutti ma l’elemento base è sfornare talenti da inviare alla prima squadra.”

Sarebbe anche motivo di orgoglio portare tra i ‘grandi’ il maggior numero di ragazzi provenienti dalle nostre parti per mantenere un senso di appartenenza che non può certo essere sottovalutato. Il sangue mancuniano dovrà continuare a scorrere nelle vene della società e della squadra Manchester City“.

Oltre ai risultati, però, come detto, per il City resta fondamentale ed al primo posto lo sviluppo a livello personale dei ragazzi che fanno parte del proprio settore giovanile: zero voli pindarici, piedi per terra e pedalare.

Non c’è nulla che odi di più che vedere un gran talento in erba non sapersi comportare bene nei confronti di compagni, avversari o ufficiali di gara. Puoi essere forte quanto vuoi ma senza il rispetto non si va da nessuna parte“.

 I colori del Manchester City vanno rispettati non soltanto quando si scende in campo con la casacca biancazzurra ma anche, anzi soprattutto, quando si è fuori dal rettangolo di gioco. Bisogna onorare e portare rispetto per il proprio club a trecentosessanta gradi, altrimenti meglio andare a giocare da qualche altra parte”.

Genialità sul campo e sobrietà fuori: la sfida dei Citizens è iniziata.

Nato a Roma sul finire degli anni Ottanta, dopo aver conseguito il diploma classico tra gloria (poca) e
insuccessi (molti di più), mi sono iscritto e laureato in Lingue e Letterature Europee e Americane presso la
facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata. Appassionato, sin dall'età più tenera, di calcio,
adoro raccontare le storie di “pallone”: il processo che sta portando il ‘tifoso’ sempre più a diventare,
invece, ‘cliente’ proprio non fa per me. Nel 2016, ho coronato il sogno di scrivere un libro tutto mio ed è
uscito "Meteore Romaniste”, mentre nel 2019 sono diventato giornalista pubblicista presso l'Ordine del Lazio

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