In Italia è indelebile il nome di Pino Taglialatela, portiere e storico capitano del Napoli, volto noto a Firenze dove con le sue parate e la sua lealtà ha conquistato la piazza viola, oggi finisce nei guai perché il pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Maria Cristina Ribera, che ha contestato all’ex portiere Giuseppe Taglialatela il reato di associazione di stampo mafioso con il ruolo di partecipe.
Al processo l’ex Napoli era già accusato di intestazione fittizia di alcuni autoveicoli e la modifica, con relativo aggravamento dell’accusa, secondo il quotidiano Metropolis Napoli, deriva dalle informative del Gico della Guardia di Finanza secondo le quali Taglialatela sarebbe stata la testa di legno di Mauro Moraca, un presunto affiliato del Clan Mallardo.
Secondo l’avvocato di Moraca, Giuseppe Pellegrino, i veicoli erano intestati a Taglialatela solo perché il calciatore risiede sull’isola di Ischia. Il processo proseguirà a luglio e l’avvocato, si legge, spera in un’assoluzione di Taglialatela “Come difensore del portiere e tifoso del Napoli“.