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Paulo Sousa non lo sa

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“Paulo non lo sa, chi governerà, sa soltanto che vuole un amore che gli scaldi l’anima ed il cuore, che gli dia la mano in riva al mare” Brunori Sas – Paolo

Beh, a giudicare dalla prima squadra che si è interessata al tecnico portoghese, nella Ruhr non troverebbe alcuna riva, né sabbia né sassi su cui sedersi per assaporare un bel tramonto con gabbiani e navi che partano per lunghi viaggi.

LA CHIAMAVANO LENINGRADO – Storia diversa quella di San Pietroburgo, che con i suoi colori sgargianti ed un lusso quasi impareggiabile potrebbe rappresentare la giusta via per ritrovare lo splendore.

Nel calcio però, è cosa risaputa, contano altri orizzonti ed è impossible negare che entrambe le squadre abbiano progetti molto ambiziosi ormai da anni: l’azzurro dello Zenit ed il cristallo dei talenti gialloneri firmati Borussia Dortmund possono risvegliare senza ombra di dubbio il talento di un allenatore che negli ultimi mesi ha perso quasi tutta la brillantezza con cui si era presentato al Franchi di Firenze.

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SOGNO BIANCONERO? – Se l’ipotesi di una permanenza in viola sembra ormai tramontata, ne sono una prova gli accordi verbali presi con Di Francesco ed i pranzi forse casuali con Luciano Spalletti, continua a parlarsi di una possible avventura bianconera: sicuri che si tratti di un’opzione tangibile? Plausibile? Premesso che difficilmente Massimiliano Allegri lascerà la panchina dello Juventus Stadium, una semifinalista di Champions potrebbe davvero puntare su un tecnico che sta faticando a portare la propria squadra in Europa League?

COME UNA MATRIOSKA – Se si ha avuto la fortuna ed il privilegio di stare, anche solo per un minuto, con Paulo Sousa, si è compresa fin da subito la voglia straripante di stupire, inventare e parlare che anima ogni giorno il portoghese. D’accordo, a volte non riuscire a frenare i sentimenti, parlare in maniera troppo diretta e talvolta poco comprensibile può farti passare dall’altra parte dello steccato, ma non bisogna dimenticarsi quanto di buono Sousa abbia fatto con la Fiorentina al suo primo anno in Serie A. Ricadendo uno sull’altro, i momenti migliori hanno fatto spazio a delusioni difficili da digerire. Si è partiti con un primo posto in 6 giornate ed oggi si rischia di terminare con un campionato anonimo; nel mezzo alcune vittorie esaltanti, quasi a separare proprio quei cattivi momenti e capaci di mantenere viva la speranza di Europa fino all’ultima giornata. Se non sarà con la Fiorentina probabilmente sarà con un’altra squadra, probabilmente molto ricca e senza dubbio molto ambiziosa. La speranza però è l’ultima a morire, e un amante delle massime come Paulo dovrebbe saperlo bene. Una speranza viola, ultima banderuola a cui aggrapparsi prima che cali il sipario.

 

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