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Paolo Santarelli e il calcio greco: quando un pallone incrocia la storia

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Continuiamo il nostro percorso alla scoperta degli appassionati di calcio estero parlando oggi della Grecia con Paolo Santarelli, giovanissimo, 16 anni, autore del blog “Ilcalciogreco” e della relativa pagina Facebook.

Paolo come ti sei appassionato al calcio ellenico?

Frequento il liceo linguistico, ed anche questo mi ha spinto ad approfondire un vero e proprio amore nei confronti della Grecia. Sin da qualche anno ero particolarmente interessato alla storia greca, i Micenei, i Cretesi, le città stato, Pericle, Atene e Sparta (solo per citarne alcuni). La Grecia è stata la culla della democrazia e della civiltà occidentale, quindi la considero come una seconda “mamma”. Sono un amante del calcio, seguo tutti i campionati europei e non. Quindi, un binomio perfetto per intraprendere quest’avventura…

Hai una squadra preferita?

Sì, ne ho una ma per rispetto per gli altri appassionati preferisco mantenerlo segreto.

Segui solo il calcio o anche altri sport in chiave elenica?

Oltre al calcio seguo il basket, principalmente Olympiakos BC e Panathinaikos BC, sia in EuroLega che nel campionato nazionale. Inoltre, con la creazione di una nuova competizione cestistica europea (Champions League) che vede partecipanti anche il PAOK e l’Aris, ho iniziato a seguire anche queste ultime.

Qual è situazione del movimento calcistico nel difficile panorama greco di questi anni?

Attualmente la situazione politica ed economica della Grecia è disastrosa, un buon 65% della popolazione vive sotto la soglia della povertà, il 25% arriva a “fine mese” a stento… poi c’è quella piccolissima parte restante che è ricchissima, formata dai più grandi imprenditori e politici. Se si vanno a vedere i sondaggi riguardo la corruzione, sembra davvero che sia un paese del terzo mondo… Di questo ovviamente ne risente anche il calcio, divorato da arbitri corrotti e presidenti mafiosi (chi vuol capire capisca) . Vedere una nazione come la Grecia, che ha una cultura e una testimonianza artistica paragonabile solo a quella dell’Italia, in ginocchio fa davvero male…

Hai assistito a partite dal vivo? Parlaci degli stadi e dell’aria che vi si respira.

L’unica partita a cui ho assistito fu un Olympiakos – Panathinaikos del 2013, allo stadio Karaiskis del Pireo. Ero in vacanza con la mia famiglia ad Atene, e proposi a mio padre di andarla a vedere : così, per curiosità. L’ambiente, come oggi, fu caldissimo: tantissimi fumogeni usati per la coreografia, tutta una curva (quella dell’Olympiakos, perché in Grecia i tifosi delle squadre ospiti non possono assistere ai match) che saltava ed intonava cori a tempo… Sono stato anche in stadi italiani, ma quell’atmosfera aveva un qualcosa di speciale.

Dunque sperando che la Nazione Greca,  e con essa tutto lo sport greco, non solo il calcio, possa superare la crisi che la attanaglia e tornare agli antichi splendori ci lasciamo alle spalle la terra di Omero per continuare il nostro viaggio calcistico in altri lidi.

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