Ottavio Bianchi, l’allenatore “sopra il vulcano”
Un bergamasco nato per caso a Brescia e l’allenatore del primo storico scudetto del Napoli. Sono queste le peculiarità che accompagneranno Ottavio Bianchi fino alla fine dei suoi giorni. Ma del ‘Ciuccio’ è stato anche calciatore per cinque stagioni, dal 1966 al ’71.
Nel ’68 arrivò il secondo posto alle spalle dell’inarrivabile Diavolo: in precedenza, il club partenopeo non era mai salito sulla piazza d’onore. Centrocampista di ‘ lotta e di governo’, ha vestito anche le maglie di Brescia, Atalanta, Milan, Spal e Cagliari: e proprio ai campani realizzò l’ultima rete in Serie A, con la maglia del ‘Casteddu’, il 23 marzo 1975. Nella storia del Napoli è famoso anche per i suoi attriti con lo spogliatoio.
Se è facile ricordare ‘quei quattro allontanamenti’, nel ritiro di Lodrone nel 1988 ci fu la pace tra lui e Diego. E una volta Bianchi affermò: <<Nel calcio il problema non è gestire Maradona, ma eventualmente un cretino che si crede Maradona>>. E in quello sketch dedicato al primo tricolore condotto da Gianni Minà sulla Rai Massimo Troisi disse: <<Un allenatore modesto ma allo stesso tempo capace>>.
Ottavio prima dell’approdo nel Golfo aveva fatto non poca gavetta. E’ l’unico nella storia del ‘Ciuccio’ ad esser stato giocatore, tecnico e dirigente: nel novembre ’82 tornò sulla panchina partenopea al posto di Claudio Ranieri e nella stagione successiva Ferlaino lo designò club manager e lui scelse come mister –nel mezzo di una crisi finanziaria- Marcello Lippi: e il viareggino forse gli deve qualcosa, considerata la successiva chiamata della Juventus…
Se da tecnico della Roma è noto per le tensioni con Bruno Conti, è passato alla storia del club di Trigoria come l’ultimo allenatore scelto da Dino Viola. Nella Capitale condusse una squadra battagliera a una finale di Coppa Uefa e alla conquista di una coccarda tricolore. Dell’Inter invece è stato l’ultimo trainer scelto da Ernesto Pellegrini e il primo di Massimo Moratti. Nel 2002 venne chiamato dalla Fiorentina, ma quella viola era però una società sull’orlo del fallimento e lui divenne addirittura presidente del sodalizio gigliato… Ne ha viste tante Ottavio, anche i primi passi di Giovanni Trapattoni in panchina quando giocava (una stagione) nel Milan.
Con la figlia Camilla ha scritto la biografia dal titolo ‘Sopra il vulcano: il campo, lo scudetto, la vita’, con prefazione del compianto Gianni Mura. E alla morte del Pibe anche l’orso bergamasco nato per caso a Brescia ha pianto.