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Osvaldo: “Totti era perfetto, una volta gli diedi del cornuto”

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Pablo Daniel Osvaldo è stato un calciatore argentino sui generis, tanto forte in campo quanto stravagante anche al di fuori del rettangolo di gioco. La sua grande passione per la musica lo ha trascinato fino alla fondazione di un gruppo rock insieme ad alcuni amici conosciuti ai tempi dell’Espanyol. L’ex giocatore di Fiorentina, Bologna, Roma, Juventus e Inter non ama certamente la diplomazia e la sua indole particolarmente schietta si è manifestata anche in occasione dell’ultima intervista rilasciata in diretta social a TNT Sports: 

“Prandelli? Avevo fatto sei o sette gol nelle qualificazioni, ero il titolare e avevo la maglia numero 10, ma mi lasciò fuori (dai Mondiali 2014, ndr) perché i giornali gli dicevano che io ero argentino e andava convocato qualcun altro. Spero stia passando male la quarantena. Quando mi chiamò per andare al Galatasaray gli dissi che non avrei accettato neanche per 50 milioni. La cosa brutta è stata che ho scoperto di non essere convocato dai giornali, non mi ha neanche chiamato. Ci sono rimasto malissimo, sono finito a piangere, volevo morire perché meritavo di andare in Brasile. Totti? Gli dicevo che secondo me era cornuto, perché non poteva essere così perfetto. Aveva una bella faccia, non voglio dare dettagli, ma era anche ben dotato nelle parti intime. Ed era il miglior calciatore con cui abbia mai a giocato. Aveva solo pregi, non aveva nemmeno l’alito cattivo per dire. E sua moglie…Qualcosa di brutto doveva pur averlo, no? Ma in realtà no, non aveva neanche le corna”.

 

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