L’ex fenomeno di Barcellona e Milan, nonché Pallone d’oro 1999, sferra un duro attacco verso il suo paese natìo, che nella prossima estate, dal 5 al 21 agosto, ospiterà i Giochi Olimpici 2016 nella città di Rio de Janeiro. Il trequartista verde oro attraverso il suo profilo Instagram ha invitato tutti coloro che vogliono partecipare alle Olimpiadi di non muoversi dalla loro nazione di origine e di desistere per non rischiare la vita.
“Consiglio a tutti quelli che vogliono venire quest’estate in Brasile per le Olimpiadi di rimanere nel loro Paese di origine perché qui saranno in pericolo di vita“, questo il suo pensiero a fare da didascalia alla foto di una ragazza di 17 anni uccisa da un gruppo di banditi nella grande città sudamericana. La criminalità è un vero problema del Brasile, ma Rivaldo continua dicendo che ad affliggere il Paese sono anche l’inadeguatezza dei servizi offerti dagli ospedali pubblici e il caos generato dall’indeterminatezza politica. Conclude dicendo che, da buon credente come la maggior parte dei Brasiliani, “Solo Dio può mutare la situazione del nostro Brasile“.
Quello che doveva essere un ambasciatore per le prime Olimpiadi della storia in Sudamerica, si è mostrato come uno dei primi detrattori, generando un polverone mediatico su carta stampata e non. A contestare le parole dell’ex numero 10, coloro che accusano il giocatore di parlare in questo modo, vivendo negli Stati Uniti e non nel grande stato dell’America Latina.
Insomma, tra criminalità, acque inquinate, crisi di potere e lavori ancora da terminare, la XXXI Edizione dei Giochi Olimpici Estivi si presenta ad oggi come un grande punto interrogativo.
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