Olimpiadi e Coronavirus: i danni economici (e non solo) del rinvio di Tokyo 2020
Le Olimpiadi di Tokyo sono state rinviate al 2021 a causa del Coronavirus ma i danni di questo slittamento saranno di più di 5 miliardi di euro e metteranno a rischio la sopravvivenza di alcune federazioni minori.
Il rinvio di un anno costerà al Giappone tra i 5,4 e 5,6 miliardi di euro, secondo la stima dell’ Università Kansai di Osaka Una cancellazione, invece, avrebbe comportato una perdita di oltre 38 miliardi di euro che salirebbero a 65,9, secondo uno studio della finanziaria giapponese Nikko Securities.
Il Cio non potrà contare sull’assicurazione, voluta nel 2002 dall’ex presidente Jacques Rogge, che garantisce una copertura di circa 900 milioni di dollari in caso di annullamento dell’Olimpiade o di interruzione durante lo svolgimento. Dovrà contare invece su una fondazione che grazie ai suoi fondi permetterebbe al comitato di operare fino a Parigi 2024 evitando il default.
Il vero problema resta la situazione delle federazioni. Ce ne sono tra le 10 e le 18 che potrebbero fallire. Su 28 federazioni internazionali soltanto una decina sono indipendenti finanziariamente: calcio, tennis, basket, volley e poche altre. Per tutte le altre la maggior parte dei proventi arrivano dai Giochi Olimpici. A rischio anche la diffusione dello sport in almeno 120 Paesi in via di sviluppo che dipendono dai suoi contributi del Comitato Olimpico Internazionale.
Slittamento reso possibile comunque grazie alle federazioni internazionali di Atletica e Nuoto che hanno acconsentito di posticipare all’autunno 2021 i propri rispettivi Mondiali.