Di recente vi avevamo parlato dell’allarme lanciato da alcuni servizi segreti europei secondo i quali ai prossimi Mondiali di Russia 2018 il rischio di “spionaggio” nei confronti dei partecipanti, fossero essi atleti o semplici spettatori, fosse altissimo, sconsigliando l’utilizzo di wifi o connessioni internet poco certe. Oggi si torna a parlare di spie, in questo caso coinvolte indirettamente nella competizione mondiale dedicata al pallone. E’ notizia di ieri, infatti, l’anatema lanciato dall’attuale ministro degli Esteri Britannico Boris Johnson che sarebbe pronto a prendere delle misure drastiche circa la partecipazione a Russia 2018 della selezione inglese. Il motivo di tale rappresaglia diplomatica è riconducibile all’avvelenamento, con sostanza ancora ignota, dell’ex spia russa Sergej Skripal e di sua figlia, attualmente ricoverati presso l’Ospedale di Salisbury, nel Regno Unito, dopo essere stati trovati privi di conoscenza su una panchina. La vicenda, che ci ha subito ricordato l’omicidio di Alexander Litvinenko, avvelenato nel 2006 con il polonio, ha scosso l’opinione pubblica inglese. Skripal, che vive in Inghilterra, era stato condannato a 13 anni di reclusione dal Governo Russo in quanto accusato di fare attività di spionaggio per conto del Regno Unito e che aveva avuto la possibilità di lasciare la Russia a seguito della liberazione di 10 spie russe trattenute dagli uomini della Regina, è in condizioni critiche anche se si esclude che l’avvelenamento sia avvenuto con sostanze radioattive come ai tempi di Litvinenko.
Da qui la minaccia, o provocazione, di Johnson il quale ha dichiarato che se fosse accertata la responsabilità della Russia sarebbe davvero difficile la partecipazione ai prossimi Mondiali organizzati proprio nel paese del Presidente Putin. “Sarebbe difficile procedere normalmente” per poi aggiungere che “Se le cose si rivelassero come tanti membri sospettano che siano, penso che dovremo fare una seria discussione sull’impegno con la Russia. Da parte mia penso, in vista dei Mondiali di luglio, che sarà molto difficile immaginare che la rappresentanza del Regno Unito a quell’evento possa andare avanti nel modo normale. E dovremmo certamente considerarlo”. Le sue parole hanno fatto il giro del Mondo, paventando la possibilità di un boicottaggio da parte della Nazionale Inglese. Dalla Russia hanno fatto sapere che da parte loro non c’è stato nessun interesse nel mettere fuori gioco Skripal e che di lui non hanno notizie da molto tempo. E hanno bollato le parole di Johnson come “follia”. Anche perché, ad oggi, non esistono prove del coinvolgimento diretto da parte della Russia.
Poco dopo, però, la notizia si è sgonfiata in conseguenza alla rettifica della stesso Johnson che ha precisato che l’eventuale assenza dell’Inghilterra in terra Russa nel mese di Giugno e Luglio era riferita solo ai funzionari e dignitari inglesi e non alla squadra dei Tre Leoni. In attesa di ulteriori sviluppi, quello che è certo è che, dopo i problemi con il Perù, quelli della Spagna e infine l’Iran, naufraga (fortunatamente aggiungiamo) l’ennesima vana speranza di riproporre, come sta circolando in queste ore, l’immeritatissimo ripescaggio dell’Italia.