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Non è un Paese per sportivi: l’Italia rinuncia anche ai Mondiali di Rugby

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Neanche il tempo di metabolizzare il No di Virginia Raggi alla candidatura di Roma come paese ospitante delle prossime Olimpiadi del 2024, che arriva anche il ritiro della corsa azzurra ai Mondiali di Rugby previsti per il 2023. Una nota della Fir, la Federazione Italiana di Rugby, chiarisce la decisione, sottolineando che “a seguito delle consultazioni degli ultimi giorni con la presidenza del Consiglio dei Ministri e con il Coni” si è deciso per il passo indietro della Penisola alla manifestazione iridata.

Il presidente della Federazione Alfredo Gavazzi, fresco vincitore delle elezioni interne che lo hanno visto confermato nel ruolo, motiva la posizione collegandola alla rinuncia di Roma ai Giochi.Da sempre strettamente collegata a quella di Roma 2024, la candidatura alla Rugby World Cup 2023 non ha più le condizioni per proseguire“, queste le sue parole. A differenza della situazione nella Capitale, l’iter per il Mondiale di Rugby era in fase avanzata, in quanto l’annuncio della candidatura era stato fatto nel dicembre 2014 e confermato lo scorso giugno, in attesa della scelta finale di assegnazione prevista per novembre 2017. Ad agosto erano stati svelati i possibili impianti che avrebbero ospitato le partite: Olimpico e Flaminio di Roma, Meazza di Milano, Olimpico di Torino, Ferraris di Genova, Franchi di Firenze, Dall’Ara di Bologna, Friuli di Udine, Euganeo di Padova, San Paolo di Napoli, San Nicola di Bari e Barbera di Palermo.

“Rimaniamo convinti delle grandi potenzialità della candidatura italiana, che avrebbero portato indubbi benefici e necessarie migliorie negli stadi italiani e siamo consapevoli di perdere una fantastica opportunità per radicare ancor più i nostri valori ed il nostro sport nel tessuto sociale italiano” ha continuato il numero 1 del Rugby italiano, “ma dobbiamo prendere atto di come ad oggi non vi siano le basi per continuare questo percorso“.

Gavazzi ha poi concluso il suo discorso ringraziando Malagò per aver sempre sostenuto la candidatura dell’Italia e i Comuni che si erano messi a disposizione per ospitare il Mondiale.
In corsa rimangono quindi solo Francia, Irlanda e Sudafrica, in attesa della Rugby World Cup del 2019 che si svolgerà in Giappone.

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