Ci sono gesti tecnici che elevano lo sport all’universale. Giocate che appartengono a discipline lontanissime ma che in maniera percettiva si richiamano in maniera evidente. Gesti capaci di stupire anche chi non è solito contemplare lo sport cui appartengono. Uno stupore universale, come potremmo definirlo, veicolato in maniera sensoriale.
Tutto comincia con un trick di inizio febbraio di cui si è reso protagonista Igor Musatov, ala sinistra dello Slovan Bratislava. Ci troviamo precisamente all’Ondrej Nepela Arena per la sfida tra i padroni di casa ed i russi della Lokomotiv Yaroslavl di Kontinental Hockey League. La sfida termina 2-2 ai tempi regolamentari e così si procede agli shootout. Sul risultato parziale di 1-0, agli slovacchi basta segnare al terzo giro per conquistare la vittoria. L’hockeysta moscovita si presenta così davanti al portiere, nascondendogli letteralmente il disco, portandoselo sulla sinistra e bucando la porta. Estetica e chirurgia in quel di Bratislava.
Come l’avrebbe definito James Joyce, quale quindi la conclusione di questo stream of consciousness? Lo sport è sicuramente portatore sano di emozioni. Ma le emozioni, al tempo stesso, sono portatrici sane di sport.