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Mourinho logora chi non ce l’ha

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Mourinho logora chi non ce l’ha

Una premessa doverosa: un giorno, forse, a Roma – ma vale per il resto d’Italia – impareremo a scindere l’analisi riferita al singolo evento, quindi alla singola partita, dai discorsi di prospettiva e di valore assoluto di una squadra, un calciatore, un tecnico. Tradotto: se Mourinho non legge una partita alla perfezione lo debbo dire, il che non cambia una virgola circa il giudizio che ho e che resta sul suo valore eccelso di motivatore, tattico, leader e tutte le altre definizioni che possono venirci in mente.

Esaurita la premessa, veniamo a ciò che sta capitando da qualche tempo, ossia che un’accozzaglia di ex allenatori che messi insieme totalizzano qualche promozione nelle categorie inferiori e qualche meteorico passaggio nel calcio che conta; dirigenti noti più per i loro sproloqui che per l’efficacia del loro operato; sedicenti opinionisti e qualche ex calciatore alla ricerca di una momentanea vetrina si permettano di usare toni severi (ah ah!) quando non addirittura sprezzanti nel giudicare il ritorno del tecnico portoghese e il suo operato in questo campionato. Più che sorridere, la cosa fa scompisciare, anche perché basta leggere i nomi.

Dopo esserci asciugati le lacrime dalle risate, però, scatta la desolante riflessione: il clamore amplificato dai siti e dai social della prima stupidaggine che viene in mente a un signor nessuno pur di guadagnarsi qualche ora di ribalta, trova comunque terreno fertile, almeno in parte, prescindendo totalmente dalla realtà, ossia dal fatto che questa gente, nella maggior parte dei casi, non sarebbe in grado nemmeno di contare fino al numero corrispondente ai trofei vinti da Mourinho.

Proprio per questo, il senso di ragionare in prospettiva, una volta tanto, dovrebbe venire naturale ai tifosi della Roma, per almeno due motivi: il primo è che il nome di Mourinho è garanzia assoluta di affidabilità e crescita fisiologica delle pretese; il secondo lo si capisce al volo sentendo il coro stonato è fastidioso delle critiche, utile soltanto a quelli che nominando Mourinho tornano a essere nominati per qualche giorno. O per qualche ora, che è un tempo più adatto all’importanza del loro parere.

Romano, 47 anni, voce di Radio Radio; editorialista; opinionista televisivo; scrittore, è autore di libri sulle leggende dello sport: tra gli altri, “Villeneuve - Il cuore e l’asfalto”, “Senna - Prost: il duello”, “Muhammad Ali - Il pugno di Dio”. Al mattino, insegna lettere.

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