Il processo di candidatura per i mondiali di calcio del 2026 è stato sospeso. L’appuntamento era previsto per il 2017 a Kuala Lumpur, ma gli alti organi della FIFA hanno deciso di congelare il procedimento in attesa che la bufera che ha investito la Federazione si sia calmata. La notizia era stata divulgata attraverso l’emittente televisiva britannica BBC ed ora a darne conferma è Jerome Valcke, segretario generale della FIFA, nonché uomo al centro dell’attenzione dell’FBI per essere sospettato di aver avallato la ormai famosa tangente di 10 milioni versata alla CONCACAF per ottenere il voto nell’assegnazione dei Mondiali 2010 in favore del Sudafrica.
Valcke dichiara l’impossibilità di attivare il processo di candidature al Mondiale 2026, vista la situazione attuale. Inoltre, il segretario generale, da Sumara, in Russia per una visita in vista dei prossimi mondiali del 2018, si difende dalle accuse inerenti i mondiali in Sudafrica, asserendo che i soldi versati non sarebbero della FIFA, la quale ha avuto il solo ruolo di intermediatore.