Dalle mani magiche di Agassa alla magia nelle mani di altri giocatori. Come scordarsi del Mago Andrea Bargnani, attualmente al Baskonia ma prima chiamata al Draft NBA del 2006 (primo europeo ad essere chiamato alla numero uno)…che estate quella per lo sport italiano. Altra magia nelle mani: quella del Mago di Rufino, Guillermo Coria, che a Roma ancora ricordano per la leggendaria finale persa con Nadal. Senza scomodare illusionisti o stregoni, rimanendo in America del Sud ma passando al calcio possiamo ricordare Pablo Aimar, Jorge Valdivia e tanti altri. E poi…poi c’è il Mago d’Egitto, Mohamed Aboutrika, è forse LA leggenda del calcio egiziano, ha fatto gioire la sua gente, ha rappresentato il mondo del pallone, ma ora è cambiato tutto. Perché? Perché non si fanno sconti a nessuno, secondo le autorità il Mago è un terrorista.
Esattamente Mohamed Aboutrika è accusato di avere qualcosa a che fare con i Fratelli Musulmani ed è stato inserito per questo nella lista nera del terrorismo. La fratellanza è un’organizzazione islamista presente in Egitto dal primo dopoguerra e dagli anni di Nasser ha sempre avuto problemi con il potere. È un’associazione, ma anche formazione politica, che predica cambiamenti radicali nella società, con attività che ruotano molto intorno alle moschee. Secondo il principio islamico di aiutare chi ne ha bisogno, i Fratelli Musulmani hanno messo in piedi sviluppati sistemi di assistenza, dalla sanità fino all’educazione. I loro richiami arrivano facilmente ad ottima parte della popolazione e sono politicamente scomodi, per questo diversi presidenti li hanno repressi, mandando in prigione i membri o impedendo loro di partecipare alla vita politica. Quando la rivoluzione del 2011 costringe Mubarak ad andare via, la nomina del nuovo presidente è affidata a normali elezioni: dopo decenni di opposizione e segregazione, i Fratelli Musulmani sono al governo.
L’esperienza del Presidente Mohamed Morsi però ha vita breve, rimane in carica un anno, destituito nel 2013 dopo un colpo di stato. Tornato al potere un regime sull’onda di quello di Mubarak, la preoccupazione dell’establishment torna ad essere indebolire le opposizioni, presa di mira soprattutto la fratellanza che viene definita “organizzazione terroristica”. Tanti finiscono in galera, altri vengono messi a tacere con metodi svariati, obiettivo smantellare la rete di supporto e di finanziamento. Qui entra in gioco Aboutrika che è formalmente accusato di sostenere economicamente l’organizzazione. Il Mago di Giza viene inserito nella black list, gli sarà ritirato il passaporto e tutti i suoi beni saranno congelati. Aboutrika, al momento in Gabon per commentare le gare di Coppa d’Africa, nega di aver aiutato in questo senso la fratellanza, ma quello che non può e non vuole negare sono le sue idee politiche.
Per carità, sarà la leggenda del calcio egiziano, ma quanto è scomodo questo mago qui? Nel 2012 appoggia formalmente la candidatura di Morsi e il partito dei Fratelli Musulmani (per questo motivo tre anni dopo gli sarebbero state sequestrate una serie di attività), fortemente attaccato alla causa palestinese, non timido nel mostrare la sua fede. Due volte vincitore della Coppa d’Africa con l’Egitto, tanti scudetti, Coppe dei Campioni in Africa, capocannoniere ad un’edizione del Mondiale per club. Diventa protagonista anche nella lotta per ottenere giustizia per le vittime della strage di Port Said: 74 morti negli scontri tra due tifoserie, un episodio che le autorità egiziane non vogliono necessariamente chiarire. Poi insomma, è una persona influente, è sicuramente tra gli atleti più importanti che la nazione mediorientale abbia mai avuto. Si sono esposti con messaggi di solidarietà già tanti palestinesi, tanti appassionati di calcio, tanti tifosi della sua storica squadra, l’al-Ahly.
Salah, giocatore della Roma, ha affidato a Twitter il suo pensiero sulla questione, dicendo sostanzialmente che il Mago avrà sempre la cosa più importante: l’amore della gente. Forse non basterà per evitare pesanti conseguenze, così come non basterà la magia. Intanto Aboutrika può sperare che il suo Egitto (in campo stasera) vada più avanti possibile in Coppa d’Africa, se non altro per restare più possibile in Gabon.