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Millerntor-Stadion: St. Pauli, quando uno Stadio è un veliero di passione
Amburgo è una città della Germania settentrionale, ad un centinaio di km dalle coste del Mare del Nord, conosciuta per i suoi canali ma anche per essere stata il centro nevralgico di quella alleanza commerciale, risalente all’epoca medievale, conosciuta col nome di “Lega Anseatica”. La “Venezia del Nord”, questo è il soprannome con cui è conosciuto questa centro abitato, è famosa però anche dal punto di vista calcistico.
Proprio qui, infatti, hanno sede due società calcistiche famose sotto differenti punti di vista: l’Hamburger Sport-Verein,meglio conosciuto come Amburgo, e l’FC St.Pauli, la squadra del quartiere a luci rosse della città tedesca.
In questo pezzo, tralasciando tutte le differenze che ci sono tra i due team dell’ex capitale anseatica, vogliamo mettere in risalto una caratteristica poco conosciuta legata del St Pauli: l’ambiente del Millerntor-Stadion. Proprio in questo impianto, infatti, la squadra di Amburgo gioca le sue partite in casa e riesce, oltre che a conquistare i punti decisivi per le sorti delle sue travagliate stagioni, a portare avanti quegli ideali ribelli e rivoluzionari che, da sempre, hanno caratterizzato la sua storia.
Esso, pur essendo uno stadio abbastanza grande, per una squadra non di prima fascia, può essere a tutti gli effetti un modello impiantistico da studiare. Andiamo a vedere alcuni ambiti che, a nostro parere, ci sembrano interessanti.
Origine e storia dello stadio:
Il Millerntor-Stadion venne costruito, nel decennio tra gli anni ’50 e i ’60 del XX secolo, con uno scopo ben preciso: dare seguito alla ricostruzione post seconda guerra mondiale di Amburgo che avviene secondo una logica ben precisa legata all’assetta urbanistico.
L’inaugurazione ufficiale avvenne nel 1963 e, all’inizio, l’impianto era formato da alcune gradinate che poggiavano su terrapieni. Tali gradinate coprivano solo la zona delle tribune, ma non quella dietro le due porte del campo da gioco, ed erano costituite da soli posti in piedi.
La capienza iniziale era di 32.000 ma venne subito ridotta a 20.000 a causa di alcuni malfunzionamenti al sistema di drenaggio dell’impianto che causavano continui allagamenti.
Nel corso del tempo il Millerntor ha subito varie ristrutturazioni. Grazie a questi interventi, vengono aggiunte nuove gradinate dietro le porte e settori con posti a sedere.
Negli anni ’90, il club tenta di portare avanti la costruzione di un vero e proprio progetto all’avanguardia: lo Sport Dome. Esso prevede, nello specifico, la costruzione di un impianto all’avanguardia con soli posti a sedere, un albergo ed un centro commerciale incluso nella zona circostante lo stadio.
I tifosi della squadra però, da sempre conosciuti per la loro militanza e la loro forte presa di posizione politica, si oppongono totalmente a tale scelta di chiaro stampo capitalista. Questa decisione, avviene, seguendo alcuni ideali sociali in particolare: la contrapposizione al concetto di commercializzazione e la paura che, tale progetto, comporti anche ad un vero e proprio processo di gentrificazione dell’area circostante.
Nel 2006 partono lavori di ampliamento e di ristrutturazione. Così facendo, da uno stadio con spalti ad un unico livello, si passa a gradinate coperte su due livelli.
Questo permette di creare una vera e propria “fortezza calcistica”. Le tribune attuali, ad esempio, ricordano molto quelle di uno stadio inglese: un fatto che permette ai tifosi dei “Jolly Rogers”, nome deciso per via della bandiera adottata ufficilamente dal club, di fa sentire ad ogni partita il loro supporto ai giocatori in campo.
Ad oggi il Millerntor-Stadion ha una capacità di 23.201 posti tra quelli a sedere e quelli in piedi. Lo zoccolo duro dei fans sanktpuliani, che si contraddistinguono da sempre per i loro ideali antifascisti, antirazzisti e antisessisti, si ritrovano nel curva conosciuta col nome di “Südkurve”.
Proprio qui sventola, durante ogni partita casalinga, la bandiera col faccione di Che Guevara e quella dei pirati. Inoltre, in questo stesso settore, vengono intonati cori di chiara matrice politica come quello che fa : “Wir sind Zecken, asoziale Zecken” (che, in italiano, tradotto letteralmente vuol dire “Siamo zecche, zecche asociali“).
Curiosità sullo stadio:
Il nome “Millerntor” riprendeva la denominazione di una delle antiche porte della città di Amburgo al tempo della Lega Anseatica. Nel 1970, però, si volle intitolare lo stadio alla figura di Wilhelm Koch, ex presidente del St.Pauli scomparso l’anno precedente.
Tale nome rimase fino al 1998, quando si decise di tornare a “Millerntor” visto che, da un po’ di tempo, circolavano voci su una presunta vicinanza dello stesso Koch al partito nazista.
Nell’impianto attuale, una delle caratteristiche che viene subito all’occhio è la struttura della tribuna Est: la Gegengerade. Essa, infatti, presenta una regolare facciata in mattoni rossi, di grande impatto, con due ampie fasce orizzontali aperte, a balconata. Dall’esterno, quindi, si apprezzano i pilastri e le scale di distribuzione in un rosso acceso, che contribuiscono a movimentare l’intero complesso.
Un altro edificio di grande importanza, che può essere visto come parte integrante dello stadio pur trovandosi a circa un km di distanza dietro la gradinata nord, è il Flakturm IV. Esso è una vera e propria torre-fortezza, tirata su dai nazisti nel corso del secondo conflitto mondiale, e che oggi funge da un club musicale molto importante a livello locale.
Altra curiosità, dello stadio Millerntor-Stadion dell’FC St. Pauli è quella della presenza di trenino in miniatura presente nel settore VIP della Tribuna sud. Esso ha una funzione ben precisa e non è presente a caso: corre, infatti, lungo la balaustra ogni 5 minuti, portando salsicce e altri snack in ogni vagone, così da fornire un servizio-ristoro ai tifosi senza che questi debbano alzarsi dal loro posto.
Infine, ricordiamo, che l’impianto del quartiere a luci rosse di Amburgo, ha avuto anche altre funzioni oltre a quella di ospitare partite di pallone. Nel 2017 ad esempio, durante le contestazioni della riunione del G20, proprio questo luogo venne scelto per ospitare il centro direzionale di tutte le realtà arrivate in città per contestare la riunione dei grandi della Terra.
In chiusura del pezzo vogliamo lasciarvi con una frase di Volker Ippig, storico portiere del St.Pauli degli anni ’80: “Millerntor è stato un laboratorio all’aria aperta per il calcio tedesco, e lo stretto rapporto venutosi a formare tra i giocatori, gli allenatori e i tifosi era già di per sé un fantastico successo”.
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