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Michael Phelps: lo Squalo che doveva solo essere capito

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Michael Phelps: lo Squalo che doveva solo essere capito

Compie oggi 38 anni Michael Phelps, da molti considerato il più grande nuotatore di sempre. Uno “squalo” che doveva solo essere capito.

Testo: Ettore Zanca

Illustrazione: Enrico Natoli

Fin da bambini succede. Siamo guardati, sezionati, in competizione. E se non rendiamo esattamente come ci si aspetta “abbiamo qualcosa che non va”. Forse semplicemente, avremmo bisogno di chi invece di giudicare affrettatamente, dovrebbe ascoltarci con i nostri tempi. Un angelo rallentato che non corre appresso al nulla e si ferma a sentire davvero cosa abbiamo dentro e cosa possiamo dare. Come successe ad un ragazzino a Baltimora.

Un giorno la mamma di questo ragazzino lo porta dal dottore e questo dottore diagnostica una grave forma di ritardo e di iperattività, morale: nella vita è destinato a combinare ben poco. Poi prende delle pillole e le dà alla madre, sancendo che il ragazzino dovrà prenderle a vita per limitare le sue energie. Debbie, così si chiama la mamma, torna a casa distrutta ma comincia a dare quelle pillole al ragazzino. Non cambia nulla. E nessun angelo la aiuta a capire davvero come fare.

©Enrico Natoli

Le sorelle allora le dicono di iscrivere il ragazzino in piscina, che magari si stanca. All’inizio lui si annoia, poi diventa divertente e comincia a nuotare, non si ferma più. Lo nota un allenatore che va dalla madre e gli chiede notizie. La madre gli spiega del ritardo e delle pillole. Gli racconta che fin da piccolo era in un mondo tutto suo, fatto di continuo movimento fine a se stesso, poi prende dalla borsa il flaconcino con le pillole e lo porge all’allenatore.

L’allenatore prende le pillole e le butta, si allontana e torna con qualcosa in mano: un lettore mp3, lo mette alle orecchie del ragazzino. Sta cantando Eminem. L’allenatore dice: “quello che ti serve non sono pillole, ma ritmo”.

Il ragazzino da quel giorno nuota e ascolta musica, ascolta musica e nuota. Diventa “lo squalo”.

Vincerà ventitré medaglie d’oro olimpiche e ventisei mondiali. Il ragazzino è la leggenda del nuoto Michael Phelps. Detto appunto “lo squalo di Baltimora”. Una leggenda che da ragazzino, ha avuto un uomo che lo ha ascoltato e capito la direzione giusta. E possiamo dire che Michael Phelps è il primo squalo che ha avuto un angelo custode. Cosa rara di questi tempi, dove si corre all’impazzata e senza nemmeno ritmo.

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