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Max Hooper, l’abbraccio al padre malato che ha commosso l’America

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Dall’ America arriva una storia tipicamente a stelle e strisce, fatta di famiglie lontane e di tristezza, quelle tipiche storie del Sud degli Stati Uniti (anche se è l’assolata California di Baywatch e non il desertico New Mexico di Breaking Bad) che trovano tutta la propria forza nella voglia di far qualcosa di grande, di indelebile. Ci è riuscito Max Hooper, un giocatore specialista nei tiri da 3 della NCAA che ha giocato qualche giorno fa la sua ultima partita al college con Oakland University, che si trova a Detroit, nel Michigan, e non in California come la squadra che fu di John Madden.

Max Hooper ha un padre, Chip, ricoverato in California per un tumore, un male con cui il povero Hooper Senior combatte da ormai 4 anni e che ha visto aggravarsi di molto la sua condizione fisica ad ottobre perché ha avuto un ictus.

Venerdì 26 Febbraio una chiamata nel cuore della notte sveglia Max. Una chiamata nel cuore della notte non è mai una buona notizia ma a telefono sente la voce del padre: “Max, figlio mio, venerdì sarò all’Athletic Center O’Rena per la tua Senior Night“. Silenzio. Max Hooper, il numero 10 di Oakland University, che di lì a poco avrebbe giocato la sua Senior Night, ovvero l’ultima partita casalinga prima di lasciare il college, aveva un sogno: avere suo padre in tribuna a vedere un suo match e a fare il tifo per lui e solo quel cancro, quel maledettissimo cancro, aveva tenuto Chip lontano dal figlio per i 4 anni di università ma alla Senior Night non ha voluto mancare, realizzando il sogno di suo figlio, e così ha fatto un viaggio da Carmel, California a Rochester, Michigan: oltre 4000 chilometri, oltre 7 ore di volo.

Al suono della sirena finale, mentre gli altri si salutavano e si congratulavano tra di loro, Max è corso in tribuna per abbracciare suo padre, che ha assistito alla partita da un letto d’ospedale trasportato appositamente all’interno del palazzetto. Un abbraccio che ha commosso migliaia di persone in tutto il mondo. Un abbraccio, tra un padre ed un figlio, che condividono la passione per la palla a spicchi, e l’amore che provano l’uno per l’altro.

FOTO: www.freep.com

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