Maurizio Sarri: a difesa di un’idea
Passare dalle stelle alle stalle è qualcosa di normale nel mondo del calcio e spesso accade immeritatamente. Come nel caso di Maurizio Sarri, l’allenatore toscano che a inizio stagione con il suo Sarri Ball aveva incantato tutta l’Inghilterra ma che ora è finito sulla graticola dopo il periodo difficile che sta attraversando il Chelsea in Premier League. Critiche che si sono fatte più insistenti dopo alcuni risultati pesanti subiti dai Blues contro Bournemouth e Manchester City. Ma giudicare Sarri dopo appena 7 mesi di lavoro vuole dire non conoscere il metodo di allenamento e il pensiero calcistico del tecnico che a Napoli e in Italia ha lasciato più di un cuore infranto. Il gioco di Sarri, infatti, per essere assimilato pienamente e diventare da teorico a pratico in un’armonia quasi perfetta, necessita di tempo e di un impegno mentale e fisico che i calciatori inevitabilmente non possono fare loro dopo così poco tempo. Forse ci eravamo fatti ingannare dall’entusiasmo del primo periodo, dove tutto andava bene e scrivere un titolone a lui dedicato era la cosa più semplice e scontata che si potesse fare. Per un tecnico così meticoloso 7 mesi non sono nulla, ed è del tutto normale che la squadra possa patire dei cali improvvisi dovuti ad un rivoluzione di mentalità personale e collettiva che è totalmente agli antipodi rispetto al loro modo di fare calcio. La squadra di Londra, infatti, è stata abituata ad un calcio radicalmente diverso a quello di Sarri, prima con Mourinho e poi con Conte, allenatori che facevano del contropiede la loro arma letale. Il possesso palla, le verticalizzazioni improvvise e i movimenti ripetuti all’infinito, tipici di quel Napoli meraviglioso, si sono visti solo a sprazzi ma quando si sono visti sono stati devastanti. Ci vuole tempo. Senza contare che per Sarri siamo alla prima esperienza in un campionato estero, non uno a caso, ma quello che contempla il maggior numero di partite se abbinato alle due Coppa Nazionali e all’impegno in Europa League. E più partite, significa meno allenamento, questo lo sappiamo. Ma è l’allenamento e lo studio costante a far sbocciare completamente il gioco del mister. L’arrivo a Londra, poi, è datato a Luglio, in attesa che il club risolvesse legalmente la situazione contrattuale con Conte, e ciò ha impedito al mister di poter concordare pienamente il mercato in entrata con la dirigenza. E se i giornali inglesi già lo bollano come un bluff e qualche giornale italiano sembra goderne di questo periodo nero, i professionisti, calciatori e allenatori, non hanno dubbi sulla bontà e l’unicità del lavoro di Sarri.
.Hamsik e quell’amore per Maurizio Sarri





Alla terza giornata del primo anno il Napoli di Sarri era uno spettacolo.
Per un breve periodo nessun avversario ci capi’ niente.Poi gli ottimi allenatori italiani trovarono le contromosse e il Napoli rallento’. Ma non servirono 7 mesi per vedere roba mai vista prima, forse i giocatori lo seguivano, forse erano piu’ adatti di quelli del Chelsea, forse al Chelsea ci sono giocatori di nome piu’ che di fatto. Non so, ma il Chelsea per adesso non ha niente a che vedere con il Napoli di Sarri.
E dire che Hazard e’ un fenomeno assoluto.
Le qualità tecniche, ed umane, di Maurizio Sarri – o’Comandante – almeno per me, non sono in discussione visti i risultati avuti col Napoli.
Il punto è : sono disposti quelli del Chelsea a fornigli giocatori adatti ai suoi schemi e prima di tutto ad aspettare ancora qualche anno ?
Secondo me, no.