Marco Parolo ha criticato apertamente le regole che entreranno in vigore dal 4 maggio, con l’entrata in vigore della “Fase 2”. Il centrocampista della Lazio, dai microfoni di “Lazio Style Radio”, ha puntato il dito contro la limitazione che riguarda gli allenamenti delle squadre. Da quella data i calciatori potranno allenarsi solo al parco e a distanza di sicurezza, ma non nel proprio centro sportivo. Un provvedimento sicuramente singolare che sta generando molte perplessità, ecco le parole del giocatore biancoceleste:
“La notizia non me la aspettavo, c’è stata un’apertura agli allenamenti degli atleti. Non capisco perché noi calciatori, dentro un centro sportivo che non è una palestra, un luogo chiuso, non possiamo andare in campo e allenarci. A casa affatichi tendini e muscolatura. Non capisco perché noi atleti professionisti, con l’idea di ripartire condivisa anche da Conte visto che è tifoso del calcio, non ci è stata data la possibilità di allenarci nelle nostre strutture rispettando le normative e le distanze. Si può andare nei parchi? Ho un campo da calcio nel centro, perfetto per la mia professione. La categoria calciatore è stata penalizzata. Il prato è perfetto, non si corrono rischi di infortuni. Formello ha 5-6 campi, possiamo starci benissimo tutti a 50 metri di distanza. Possiamo fare i turni in orari diversi. C’è la massima attenzione da parte nostra nelle direttive del Governo, ma credo che ci sia anche la possibilità che gli atleti professionisti possano allenarsi nei centri sportivi. Forse qualcuno non vuole tentare di finire il campionato, mi fa pensare questo. La gente può andare al parco e io non posso andare nel mio centro sportivo con rischio quasi a 0.”