Giovanni Malagò è in Corea per le Olimpiadi invernali. I cinque cerchi potrebbero regalargli soddisfazioni. Il sesto, però, quello rimasto in Italia, si restringe e, paradossalmente, potrebbe ridisegnare il calcio italiano.
Tutta “colpa” di Mediapro
La vendita dei diritti TV a Mediapro è stata salutata come un grande colpo dalla Lega di Malagò, ma non è stata affatto digerita (eufemismo) dai vertici delle società del calcio italiano. E così, mentre il Commissario si trova a 10mila chilometri di distanza dalla Confindustria del calcio, i membri operano come api industriose. Al centro della discussione, il neonato “governo” della serie A, che rischierebbe di essere immediatamente sfiduciato.
Un “golpe” sull’asse Roma-Torino
L’idea dei presidenti è di riunirsi in assemblea straordinaria, da convocare il prossimo 14 febbraio. Nel giorno degli innamorati, potrebbe scoppiare una…pace fra le varie fazioni della Serie A, divise negli interessi ma unite nel mal sopportare il Commissariato di Malagò, vissuto come un’ingerenza. I “riformisti” sono guidati da Urbano Cairo e Claudio Lotito: il presidente del Torino aveva proposto la figura di Javier Tebas, numero uno della Liga Spagnola, giudicato ideale per il ruolo di amministratore delegato. Claudio Lotito ha un manipolo di fedelissimi: tutta la media alta borghesia del calcio italiano. Genoa, Udinese, Torino insieme a Milan e Napoli. “Neutrali”, o meglio, in attesa: Inter, Juventus, Roma e Sassuolo. Anche loro, però, secondo i bene informati sono più propensi a spostarsi verso il fronte “Lotitiano-Cairiano”. Per motivi di opportunità, però, preferirebbero attendere il ritorno di Malagò.
Maggioranza ad un passo
La situazione è molto fluida. Qualora venisse convocata un’assemblea di Lega, l’aspirante presidente avrebbe bisogno di quattordici voti. Allo status quo, sarebbero già 13 i club intenzionati a trovare un accordo. La maggioranza è a un passo. E in quel caso, Malagò tornerebbe dai Giochi, il 26 febbraio, a… giochi fatti. Del resto la presenza di Javier Tebas sarebbe la chiusura del cerchio del calcio. Diritti Tv in mano agli spagnoli e calcio italiano affidato a un iberico. Paradossalmente l’ago della bilancia potrebbe essere Ferrero. Il “Viperetta” deve ancora decidere da che parte stare. Intanto questa vicenda ha già un vincitore: Di Siervo, a.d. di Infront. Ha raggiunto l’obiettivo. Merita un capitolo a parte…