L’estate scorsa ci fu la maga Stefania. Che il presidente della Lazio Claudio Lotito disse di aver consigliato al suo allora collega e presidente del Catania Nino Pulvirenti.“Stefania è una persona fidata, l’ho conosciuta da un prete” disse Lotito a proposito della maga, come riportò anche il Corriere dello Sport. E a quanto pare la maga portò anche bene al Catania di Pulvirenti (malgrado poi la squalifica e la retrocessione) che dopo averla interpellata vinse la partita successiva con l’Avellino.
A distanza di mesi, Lotito, non deve averla evidentemente dimenticata, la maga. E soprattutto, deve avere imparato che anche un presidente come lui può improvvisarsi “mago”. Un mago dei conti aziendali. Nel senso di farli completamente “sparire”. Se è vero come è vero quello che riporta il sito Calcionews24.com, a proposito dei conti della società sportiva Lazio. I quali, appunto, sarebbero spariti dalla circolazione? Ma che cosa sarebbe successo in particolare?
A quanto pare, nulla di penalmente rilevante. Ma interessante, certamente sì. Che cosa avrebbe fatto Lotito? Avrebbe semplicemente sfruttato ciò che da quest’anno gli consente di fare la nuova normativa. La cosiddetta direttiva “Trasparency”. Una normativa europea in tema di bilanci aziendali per le società quotate in Borsa che l’Italia ha recepito nel marzo scorso. La quale consente appunto, alle società quotate in Borsa (dunque nel caso delle società di calcio italiane alla Lazio, alla Roma e alla Juventus) il diritto di non pubblicare la trimestrale mantenendo invece intatto l’obbligo di pubblicazione per quanto riguarda la semestrale e ovviamente il bilancio. Affidando alla Consob, (la società che vigila sul funzionamento dei mercati finanziari), il potere di chiederlo alle società nel caso in cui la mancata comunicazione possa danneggiare gli azionisti.
Non è questo, evidentemente, il caso della Lazio del presidente Claudio Lotito. Il quale, ha scelto allora di non procedere (a differenza della Juventus) alla comunicazione della trimestrale sul bilancio. La quale, come riporta sempre Calcionews24.com, sarebbe potuta essere negativa. Per circa 5 milioni di euro. Con il rischio di penalizzare fortemente la sessione di mercato estiva della società biancoceleste. In verità il passivo sarebbe stato ancora maggiore (circa 20 milioni) se la Lazio, anche qui con un artificio contabile, non l’avesse “ammortizzato” anticipando nel bilancio dello scorso anno, gli introiti derivanti dalla partecipazione all’Europa League avvenuta in questa stagione. Infatti, come riportato dal sito Calcioefinanza nell’ottobre scorso, se Lotito nel bilancio al 30 giugno 2015, non avesse appunto inserito i ricavi derivanti dalla partecipazione alle competizioni europee (circa 22 milioni di euro), che altre società quotate in Borsa come la Roma e la Juve non hanno invece scelto di fare, la Lazio avrebbe rischiato di chiudere in rosso già il bilancio 2015.
E, come se non bastasse, sulle casse biancocelesti, adesso, rischiano di pesare anche gli ingaggi di ben 3 allenatori di cui 2 già esonerati: che sono Pektovic, Pioli e Simone Inzaghi. Ai quali potrebbe aggiungersi presto anche un quarto nome, che dovrebbe essere il nuovo allenatore della Lazio per la stagione 2016-17. Chiunque sia, sarebbe comunque una spesa in più. Che cosa potrebbe inventarsi, per questo, il “mago Lotito”? Forse poco e niente. Se non vendere qualcuno dei gioielli di casa Lazio.