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L’Organizzazione aziendale e il paragone con il calcio
Quando parliamo di organizzazione aziendale dobbiamo pensare a un insieme di figure professionali che ricoprono ruoli fondamentali per la buona e corretta operatività della società, avendo la responsabilità di alcune funzioni o dipartimenti.
Affinché il monitoraggio delle mansioni interne sia completo e in grado di porre in essere gli eventuali correttivi, è necessario che tutte le posizioni lavorative siano ben definite e chiare a chiunque, così da poter analizzare le differenti competenze e il raggiungimento degli obiettivi e anche le personalità alle quali rivolgersi per determinate questioni o problematiche, nonché i rapporti gerarchici.
Una situazione che può essere assimilata al mondo del calcio, nel quale le squadre stabiliscono i ruoli ricoperti sia in campo che fuori e dove tutti sono coinvolti per la conquista di titoli e trofei, attraverso il loro lavoro e la collaborazione congiunta.
I ruoli principali all’interno della azienda
All’interno di ogni azienda, che sia di piccole, medie o grandi dimensioni, alcuni ruoli sono imprescindibili e devono essere scelti con molta attenzione, partendo dalla valutazione delle singole competenze, capacità e background lavorativo. Oltre al proprietario che, come suggerisce il nome, possiede concretamente l’impresa, e talvolta ricopre anche il ruolo di Presidente, la posizione più importante è quella dell’Amministratore Delegato, il cui acronimo AD oggi è spesso sostituito dal termine anglosassone CEO, Chief Executive Officer, vale a dire colui che si occupa di prendere le principali decisioni e di indicare la strategia e le politiche aziendali. Rappresenta il più alto grado esecutivo all’interno dell’organizzazione e si assume anche le maggiori responsabilità. Paragonandolo al calcio, potremmo dire che l’AD rappresenta l’equivalente dell’Allenatore, che non a caso è sempre il primo a “pagare” per i risultati negativi, e che indica la via attraverso la quale la propria squadra possa arrivare a conquistare qualcosa di importante.
Altra figura apicale è quella del Direttore Finanziario, detto anche CFO (Chief Financial Officer), inquadrato negli alti vertici societari, che ha l’incarico di operare per quel che concerne l’andamento economico, in particolare il budget e per l’appunto la gestione, la pianificazione e programmazione delle attività finanziarie. Il suo ruolo può essere assimilato a quello del preparatore atletico, che riferisce le condizioni fisiche e la disponibilità dei giocatori in modo tale da rendere la scelta del CEO più semplice e coerente con la situazione della squadra.
Un ruolo chiave è ricoperto anche dal KAM, il Key Account Manager, vale a dire colui che in prima persona porta avanti e consolida i rapporti con i maggiori clienti per conto dell’azienda, avendo anche la responsabilità per quel che riguarda il raggiungimento degli obiettivi aziendali e il successo della società per cui lavora. Lui è il capitano della squadra, l’intermediario tra i giocatori, l’allenatore e la dirigenza, cha ha anche il compito di far integrare i nuovi arrivati e di dialogare con l’arbitro e gli avversari in campo.
Il Project Manager invece è una posizione di pianificazione, gestione e controllo di un determinato progetto, per il quale si assume assoluta responsabilità. Il PM si occupa di indicare le mansioni per ogni singolo membro del team incaricato e il conseguimento dei traguardi prefissati. Non è facile trovare una figura equivalente nel calcio. La più simile potrebbe essere quella del CT della Nazionale, il cui ruolo spesso si esaurisce al termine di una manifestazione specifica, come i Mondiali o gli Europei.
Infine il Manager HR, ovvero colui che si occupa della gestione generale di tutta la forza lavoro aziendale. I suoi compiti, oltre al monitoraggio, sono riconducibili anche alle assunzioni, alla pianificazione delle ferie e alla formazione del personale, alla valutazione delle performance dei singoli lavoratori e al rapporto tra dipendenti e aziende. Nel mondo del pallone può essere rappresentato dal Direttore Sportivo, colui che si occupa del calciomercato e dei rinnovi.
L’importanza di impostare un organigramma aziendale
Oltre ai ruoli sopra elencati all’interno di una azienda esistono moltissime altre figure che occupano diverse posizioni, manageriali, strategiche, operative e di supporto. Per poter analizzare in modo completo l’andamento e l’operatività dei singoli coinvolti all’interno dell’organizzazione aziendale, siano essi manager o semplici lavoratori, e, soprattutto individuare i profili di responsabilità interni, è necessario strutturare un organigramma aziendale.
Per organigramma aziendale si intende un diagramma che graficamente illustra la struttura aziendale nella sua interezza, controllando in modo analitico il lavoro di ciascuno e apprendere le linee gerarchiche e decisionali.
Di solito, l’organigramma aziendale prevede una struttura piramidale che contempla all’apice il top management seguito da una linea di mezzo nella quale sono inseriti i quadri, che gerarchicamente rispondono ai manager ma che hanno potere sul core operativo, vale a dire i dipendenti fattivamente coinvolti nell’operatività aziendale. Al loro fianco, può essere presente anche personale di supporto, che però viene impiegato solo per determinati compiti e quindi non sempre presente all’interno del diagramma.
Un’azienda che ha predisposto un organigramma aziendale completo e chiaro ha la possibilità di avere sempre sotto controllo ogni aspetto societario e muoversi di conseguenza qualora fossero ravvisati problemi o questioni da risolvere.
Esistono vari tipi di organigramma aziendali: informativi, che danno un quadro semplificato dell’organizzazione aziendale, con la specifica dei ruoli; analitici, più dettagliati, con mansioni e compiti esplicitati; formale, ovvero il modello operativo pianificato, approvato dall’azienda; informale, se non approvato dall’azienda.
Ogni realtà può decidere in che modo organizzare la propria struttura societaria: oltre a un’organizzazione gerarchica, la classica piramide dal top manager ai dipendenti, si può optare per quella a matrice, con la presenza di molti manager di progetto, e quella piatta, dove esistono solo dirigenti e dipendenti, senza posizioni di comando intermedie.