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Lo monetina di Alemao e gli altri misteri del Campionato 1989-90
Campionato di calcio 1989/1990. In Italia, alla vigilia dei Mondiali, si gioca il campionato più bello, ricco e importante del mondo. Tutti i protagonisti della Kermesse arricchiscono la serie A. Il Milan ha Rijkaard, Gullit e Van Basten (campioni d’Europa nel 1988). Il Napoli, Maradona e Careca. L’Inter, i tedeschi Klinsmann, Matthaus e Brehme (che vinceranno i mondiali), la Fiorentina Roberto Baggio. La Sampdoria Vialli e Mancini. La Juve è sempre la Juve.
Salvatore Carmando, l’uomo in più
Quel campionato fu deciso da un gregario non giocatore. Salvatore Carmando, protagonista di una storia di calcio avvolta nel mistero.
8 aprile 1990. Trentesima giornata di campionato: ne mancano quattro. Il Milan di Sacchi è in testa con un punto di vantaggio sul Napoli. I rossoneri sono impegnati a Bologna. I partenopei a Bergamo. Entrambe le gare sono incanalate sullo 0-0. In casa dell’Atalanta, però, accade qualcosa di strano. Al 75′ Alemao, grintoso centrocampista azzurro, è colpito da una monetina piovuta dagli spalti. Salvatore Carmando lascia la panchina, attraversa il campo e percepisce il fattore discriminante della stagione. Il regolamento dell’epoca parla chiaro: se un calciatore è costretto a lasciare il campo in seguito ad atti violenti commessi dai tifosi, la squadra che ha subito il danno può ottenere lo 0-2 dal Giudice Sportivo. 0-2 è una vittoria.
Proprio ciò che serve al Napoli per raggiungere il Milan in classifica….
Alemao è a terra, Carmando gli è accanto e parla in modo concitato. Cosa si dicono i due? Non lo sapremo mai. Secondo lo staff medico, il brasiliano non è in grado di proseguire la partita. La ferita alla testa c’è. Leggenda narra di un intervento al volo, “ad hoc”, per aggravare la situazione clinica, la ferita, del calciatore. Alemao raggiunge l’ospedale, dove è trattenuto per verificare eventuali traumi ed è trattenuto per ulteriori accertamenti. La partita finisce 0-0. Come a Bologna. Il Napoli fa ricorso al Giudice Sportivo.
Prima e dopo la decisione, accade di tutto. Corrado Ferlaino, il presidente del Napoli, raggiunge Alemao all’ospedale e afferma che il giocatore non lo riconosce. Il Milan, convinto di subire un sopruso, ingaggia un esperto di lettura labiale, che sostiene con ragionevole certezza: Carmando dice “stai giù” ad Alemao mentre il calciatore cerca di rialzarsi. In ogni caso la lesione c’è: quanto basta per lasciare inalterato il verdetto, nonostante i ricorsi. Il Giudice Sportivo applica il regolamento: il Napoli vince 0-2. E raggiunge il Milan senza giocare.
Gli episodi sospetti del Campionato 1989-90
Al giallo, si aggiunge il mistero. Si sussurra che la decisione del Giudice Sportivo sia figlia di un “risarcimento danni”: al Bologna, infatti, è stato annullato ingiustamente un gol di Marronaro. Il pallone entra di mezzo metro. Baresi copre l’arbitro Lanese, che non può vedere. Il Milan, senza quella svista, avrebbe comunque perso la partita. Ci sono abbastanza indizi per sostenere che la decisione del Giudice sia salomonica: il 2-0 al Napoli restituisce il “maltolto” agli azzurri che avrebbero comunque raggiunto in classifica il Milan, se il gol di Marronaro fosse stato (come era giusto fare) convalidato.
Alla trentaduesima giornata, Napoli e Milan sono ancora appaiate. Restano 180′. Due giornate. É quasi maggio. E Vicini, CT azzurro, è sull’orlo di una crisi di nervi. Tutti i nazionali sono stracarichi di impegni. Juventus e Fiorentina sono in finale UEFA. La Sampdoria è in finale di Coppa delle Coppe. Il Milan si giocherà la Champions con il Benfica. E c’è da preparare il Mondiale da vincere in casa. Non c’è tempo né voglia, in FIGC, di sopportate anche uno spareggio.
Puntualmente, accade qualcosa di misterioso. Il 22 aprile 1990 il Milan è in corsa su due fronti: può vincere la Champions e lo Scudetto. Al Napoli, invece, resta solo il campionato. Sarà il caso, ma a Verona, dove è di scena il Milan, succede di tutto: rossoneri in vantaggio. Lo Bello (figlio) nella ripresa, espelle Rijkaard, Van Basten e Costacurta in campo e Sacchi in panchina. Ridotti in otto uomini, i rossoneri sono prima rimontati. Quindi subiscono il gol di Pellegrini che li condanna. -2 dal Napoli (che vince a Bologna) a due giornate dalla fine. Il campionato si chiude, di fatto, così.
Il Napoli celebrerà il suo secondo scudetto. Il Milan si consolerà con la Coppa dei Campioni. Per la cronaca, al termine di quella stagione, cambia il regolamento: lo 0-2 a tavolino è abolito…
LA VERITA’ E’ CHE IL MILAN A VERONA PERSE LA TESTA A CAUSA DELLA PRESSIONE DEL MOMENTO DOVUTA ALLE NOTIZIE CHE ARRIVAVANO DA BOLOGNA DOVE IL NAPOLI VINCEVA E IL NAPOLI PERSE LA TESTA A FIRENZE IN QUELLA PARTITA A CAUSA DELLA PRESSIONE DEL DOVER VINCERE A TUTTI COSTI A CAUSA DI QUELLO CHE ACCADDE A SAN SIRO DI CUI NEL POST PRECEDENTE. TUTTI DOVREMMO ACCETTARE LE SCONFITTE, NON SOLO I TIFOSI DEL NAPOLI
Eh no caro amico. Io accetto le sconfitte ma non accetto i furti. Il Milan a Verona ha perso testa e scudetto ma non per le notizie da Bologna,ma perché già in vantaggio per 1-0 si è visto negare 2 rigori solari, clamorosi su Van Basten che avrebbero chiuso la partita. Invece niente e da lì le espulsioni di 3 giocatori più Sacchi. Negli ultimi 10 minuti il Verona si porto’ sul 2-1. A Bologna il Milan fu agevolato da un gol non visto con cui avrebbe perso la partita e per quello diedero lo 0-2 a tavolino al Napoli con l’Atalanta. Ma in quella stagione ci furono molti altri episodi tutti a favore del Napoli, anche clamorosi. Su tutti Napoli-Lecce. Al Milan quello scudetto fu defrauato, non fu il Napoli a vincerlo.
Uno che ha il coraggio di dore come le cose andarono veramente
Ricostruzione nella sostanza abbastanza corretta ma discretamente imprecisa e carente:
– “8 aprile 1990. Trentesima giornata di campionato” FALSO: era la TRENTUNESIMA, ne mancavano TRE alla fine del campionato, che finirà il 29 aprile (21 giorni dopo) e all’epoca non c’erano turni infrasettimanali (o meglio, in quella stagione ve ne furono due, entrambi alla terza giornata (sia di andata che di ritorno) per far si che la stagione finisse in anticipo per gli imminenti mondiali italiani);
– ” il Napoli vince 0-2. E raggiunge il Milan senza giocare” FALSO: Atalanta-Napoli NON FU SOSPESA ma terminò regolarmente sul campo (col risultato di 0-0)
– “il Milan si giocherà la Champions con il Benfica” FALSO: il Milan doveva giocarsi la COPPA DEI CAMPIONI, tutta ad eliminazione diretta, non certo il carrozzone commercial-televisivo odierno ;
– “il 22 aprile 1990 il Milan è in corsa su due fronti” FALSO: il Milan era in corsa su TRE fronti (il 25 aprile avrebbe giocato la finale di ritorno di coppa Italia, partendo dal risultato di 0-0 maturato all’andata)
Campionato nettamente RUBATO, e ribadisco RUBATO dal napoli…
Il Napoli vinse lo scudetto con 2 punti di vantaggio sul Milan..quindi il punto in piu'(della monetina) non influi’ sulla vittoria finale…quindi il titolo il Napoli lo avrebbe vinto comunque con 1 punto.Evidentemente molti non sanno ancora contare…a distanza di 31 anni!…
Esatto! La matematica non è un’opinione e mi dispiace che i Milanisti sappiano solo vedere i presunti torti senza mai ammettere che in quella stessa giornata la palla del giocatore del Bologna era entrata un metro entro la porta. ..
Spiace anche vedere come certi tifosi, presumibilmente antimilanisti, si siano dimenticati che a Bologna oltre al pallone entrò in porta anche Filippo Galli…con tanto di schiena segnata dai tacchetti del giocatore del Napoli.
Ma con i 2 punti in più rubati col Verona?caro Salvatore ripassa la matematica perché fai figure di merda…
Caro Salvatore ti sbagli, il Napoli non avrebbe vinto lo scudetto senza lo scandalo di Verona, se dava rigore su van basten la partita si sarebbe incanalata sul 2-0 per il milan e difficilmente il vrona ce lo avrebbe avrebbe ribaltato il risultato quindi……………