L’Italia parla cinese ma la Cina parla italiano (anzi napoletano)

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Il calcio italiano sembra pronto ad accogliere di nuovo un gruppo cinese all’interno della Serie A. Dopo Inter con Suning e Milan con Sino-Europe, dovrebbe essere la volta di Zamparini a lasciare spazio ad investitori asiatici in procinto di acquistare il Palermo. Ma se da una parte abbiamo un’Italia che parla sempre più cinese, in Cina sono gli italiani ad essere protagonisti del movimento calcistico sempre più in espansione grazie anche alle direttive del Presidente Xi Jinping.

Nello specifico, l’ex pallone d’oro e campione del mondo Fabio Cannavaro ha conquistato un’incredibile promozione nella massima lega cinese. Incredibile perchè l’ex juventus era subentrato alla guida del Tianjin Quanjian, sostituendo Vanderlei Luxemburgo, ex ct del Brasile, quando la squadra era dodicesima a soli 16 punti. Dal 9 giugno, data di inizio incarico, il nostro Fabione nazionale ha totalizzato 47 punti in 18 partite consentendo alla compagine cinese di vincere il campionato di serie B. Il primo successo di Cannavaro dopo le non esaltanti esperienze con il Guangzhou Evergrande e l’Al Nasr.

A fare compagnia al napoletano, un altro partenopeo doc, Ciro Ferrara che alla guida del Wuhan Zall ha ottenuto un’insperata salvezza grazie alle 5 vittorie nelle ultime 6 giornate, dopo essere subentrato anche lui ad inizio estate. A chiudere il cerchio degli italiani in Cina, il clamoroso ritorno di Marcello Lippi. Il tecnico viareggino, dopo essersi impegnato con il Guangzhou Evergrande per un suo ritorno a Canton per una cifra monstre di 20 milioni a stagione, su indicazione di Xi Jimping in persona ha accettato l’incarico di commissario tecnico della nazionale cinese per cercare di cambiare direzione all’interno del girone di qualificazione per i Mondiali di Russia 2018. Un gruppo che vede la squadra asiatica a soli 4 punti collezionati. Anche in questo caso lo stipendio si aggirerebbe intorno alla cifra pattuita con l’Evergrande.
Che dire se i soldi ultimamente percorrono spesso la rotta Cina-Italia, i talenti sicuramente intraprendono il percorso inverso verso un Paese che, almeno per quanto riguarda il calcio, da noi ha tutto da imparare.

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