LIGUE 1 QUALE FUTURO? DITTATURA QATARIOTA O RIVOLUZIONE FRANCESE?

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La vittoria della Ligue 1 del Psg con ben otto giornate di anticipo, ha certificato ancora una volta come i parigini non abbiano rivali dentro i confini nazionali. Il fallimento degli uomini di Blanc in Europa, però, conferma maggiormente come il campionato transalpino sia in ogni modo uno tra i meno competitivi in tutto il vecchio continente. Un vero peccato per un campionato che più di una volta ha lasciato la possibilità a sorprese clamorose come il Montepellier nel 2012, di uscire alla ribalta vincendo un titolo incredibile. In passato il campionato francese ha visto anche dei domini incontrastati come quello del Lione che vinse sette titoli di fila, ma, a differenza dell’attuale dittatura instaurata ora del Psg, quella dell’Olympique sembrava una superiorità legata soprattutto ad una grande squadra fatta da una generazione di giocatori irripetibili nella storia del club. Quella del Psg, come dicevamo prima, è ormai una vera e propria dittatura sia sotto l’aspetto tecnico ma anche sotto l’aspetto economico. Una differenza abissale sotto tutti i punti di vista con il resto dei club francesi, che rischia di far diventare la Ligue 1 poco più di un’esibizione per i parigini nei prossimi anni.

“Il Qatar non è Francia” Proprio il patron del Lione, Jean-Michel Aulas, presentando il match del prossimo fine settimana tra Olympique e Monaco, decisivo per il secondo posto, ha rilasciato delle dichiarazioni al veleno nei confronti del club di Al-Khelaïfi : “La partita con il Monaco? E’ la vera finale del campionato perché il Qatar non fa parte del territorio francese”.  Parole che racchiudono tutto il malessere del presidente di uno dei maggior club francesi, nei confronti della proprietà qatariota della squadra che sta letteralmente cannibalizzando gli ultimi anni di calcio francese. Non è la prima volta che Aulas si scaglia contro il PSG. Già l’anno scorso al termine del match tra il Lione e il PSG, Aulas si era lasciato andare a dichiarazione che alludevano ad una certa sudditanza nei confronti dei parigini, dopo che l’arbitro Turpin non aveva concesso un penalty solare ai Gones per poi fischiarne uno in favore della squadra di Blanc: “Se non è rigore quello li, allora l’arbitro pensa che io sia idiota e io non voglio passare da tale. Mi viene da ridere ma in realtà ci sarebbe da piangere”. Dichiarazioni che fanno capire come ormai la superiorità del Paris sia mal sopportata dai club francesi. Una superiorità che non si sa come e quando potrà finire.

Ligue 1 quale futuro? In un certo qual modo a rispondere alle parole del presidente Aulas ci ha pensato Thiago Motta, uno dei leader dello spogliatoio del PSG: “La Ligue 1 non è allenante? Ogni vittoria è complicata per il Psg. Se fossi un giocatore di un’altra squadra di Ligue 1 mi sentirei offeso da queste analisi”.  Parole però che sanno più di difesa dei traguardi sportivi raggiunti che di una vera e propria analisi dei fatti. La Ligue 1 è diventata senza dubbio un campionato molto povero che non vede una propria squadra in una semifinale di una competizione europea da anni. La situazione poi è andata peggiorando con l’avvento di  Al-Khelaïfi alla guida della società parigina che ha tolto al campionato transalpino anche quel poco interesse che c’era negli anni precedenti. La presa di posizione di Aulas potrebbe essere solo la punta dell’Iceberg di un malcontento che potrebbe dare vita ad un’alleanza tra tutti i club francesi, per combattere lo strapotere qatariota. Un’alleanza che potrebbe avere frutti magari facendo pressioni sulle istituzioni calcistiche per limitare le differenze finanziarie tra le diverse società della Ligue 1, creando più competitività anche sul calciomercato. Insomma a più di 200 anni dalla Rivoluzione contro l’Ancien Régime, ora la Francia potrebbe “sognare” un’altra rivoluzione stavolta contro i padroni del pallone.

FOTO: www.mirror.co.uk

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