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Se li conosci li eviti: gli strumenti finanziari più rischiosi sul mercato
Investimenti e rischi: due concetti legati tra di loro da un filo diretto in quanto l’uno non potrebbe esistere senza l’altro. Da definizione la parola investimento implica “l’impiego di una somma di denaro in un’impresa o nell’acquisto di valori o beni durevoli”. In sostanza puntare soldi su un qualche asset di vario genere sperando che questa operazione possa servire ad aumentare il proprio capitale.
Prima di effettuare qualsiasi tipologia di investimento quindi, un investitore dovrebbe informarsi sulla sua natura e sui relativi rischi: è quanto appare scritto anche nella relativa pagina della Consob alla voce “rischi dell’investimento”. Una guida da leggere prima di mettersi in moto.
L’avvento del Trading Online ed i suoi rischi
Un tempo era più semplice conoscere i vari asset ed i relativi rischi, quantomeno ci si poteva affidare a consulenti ed intermediari che gestissero il portafogli per conto dell’investitore o comunque che potessero in qualche modo supervisionare e fungere da paracadute.
Oggi non è più così, a causa dell’avvento del trading online, la possibilità di investire in prima persona tramite piattaforme virtuali, che comporta tanti rischi (come avevamo visto in un precedente articolo: consigli per fare trading online limitando i rischi). Partendo anche da questo vediamo quali sono gli asset più rischiosi dai quali sarebbe bene tenersi alla larga:
- ETF: anche noti come Exchange Traded Fund, gli ETF sono asset particolari che prevedono una gestione non libera, che in sostanza va a replicare l’indice al quale si riferiscono replicando in questo modo andamento o rendimento finale di un determinato indice azionario. Le azioni e gli investimenti basati su azioni come fondi comuni di investimento, fondi indicizzati e fondi negoziati in borsa (ETF) sono rischiosi, con prezzi che oscillano sul mercato aperto ogni giorno.
- CFD: altra sigla dalla quale è bene tenersi alla larga a meno che non si sia investitori più che navigati. I CFD, contracts for difference, sono prodotti complessi che fanno utilizzo della cosiddetta leva finanziaria. In sostanza con i CFD è possibile tentare di speculare sui movimenti futuri del mercato dell’asset sottostante, senza effettivamente possederlo. L’effetto leva poi moltiplica potenziali guadagni ma anche eventuali perdite, dato che consente di investire cifre che non si hanno a disposizione. Asset molto complesso che può far perdere molti soldi velocemente se non si ha esperienza.
- Opzioni Binarie: le famigerate Opzioni Binarie, bandite per gli investitori retali, quindi non professionisti, a livello europeo. A partire dal 2 luglio 2018 infatti, a seguito dell’intervento dell’ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati), le opzioni binarie non sono più disponibili per i traders retail, ovvero investitori privati, ma solo per i trader professionisti, in quanto ritenute troppo rischiose. Le Opzioni Binarie erano una sorta di scommessa tramite le quali un investitore doveva andare a prevedere quello che sarebbe stato l’andamento di un asset ad una data stabilita. Previsione che poteva essere positiva o negativa, un po’ come il rosso ed il nero al tavolo della roulette: si sceglieva un asset, si indicava una data di scadenza e si rispondeva alla fatidica domanda. A quella data, il valore sarà salito (yes) o sceso (not)? Tutto o niente, rosso o nero. Più gioco d’azzardo che asset sul quale investire.
- Forex: il foreign exchange, mercato delle valute estere, fino a qualche anno fa trattato esclusivamente da professionisti ed oggi alla portata di tutti, sempre grazie al trading online. Si tratta del mercato all’interno del quale avviene la compravendita di valute estere, all’interno del quale si ragiona sempre in termini di coppia di valute: se ne va a vendere una per acquistarne in cambio un’altra. E da questo cambio si dovrebbe cercare di trarre un plusvalore. Anche in questo caso, meglio evitare lo strumento se non si hanno le dovute competenze.