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Si è proprio certi che Bee Taechaubol, il broker destinato a rilevare il 48% delle azioni del Milan sia interessato al Milan?

Nelle ultime ore, ennesima fumata grigia. Come la vicenda. Cambia tutto, perché non cambi nulla: a breve Mr Bee invierà ai dirigenti Fininvest una proposta d’acquisto inedita. Anche perché, nel frattempo, i partner sono cambiati: Citic Capital e ADS Securietes hanno scelto altri lidi: Inghilterra, Manchester City.

E il Milan? Silenzio. In attesa di conoscere nuovi investimenti, si chiude nel riserbo. Eppure sembrava tutto in discesa…

Il 1 agosto del 2015, Berlusconi e Mr Bee trovano l’accordo sulla base di 480 milioni di euro per la cessione del 48% delle azioni del Milan.  Entro settembre l’intermediario troverà i soldi necessari. Quindi qualcosa si intoppa. In autunno non succede nulla. Poco prima di Natale, il nuovo stop. Nelle ultime ore, l’ennesimo aggiornamento.  Cosa è successo? Fra i “si dice” i “sembra che”, ci si capisce poco. E crescono i dubbi  Chi sono i potenziali investitori? Quanti? E da dove arrivano? Domande senza risposta.

In compenso, però, sono arrivate le prime inchieste, sollecitate da alcune coincidenze: legate ad Andrea Baroni. É il fiscalista di Mr Bee. É stato arrestato nello scorso ottobre con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro sporco accumulato da imprenditori/evasori. L’inchiesta, a scanso di equivoci, è slegata alla compravendita delle azioni del Milan. Andrea Baroni è, però, uno dei membri della Tax and Finance di Lugano, società consulente del broker thailandese incaricata di chiudere l’affare con Fininvest.

Secondo l’Espresso (settembre 2015)  accanto a Baroni agiscono Gerardo Segat e Paolo Di Filippo. Sono loro, i fondatori della società svizzera. Businessman esperti, con carriera ventennale alle spalle. Iniziata a Londra. Negli uffici della Edsaco. Una società erogante servizi finanziari che amministrava, fra l’altro, sigle estere intestatarie di conti bancari segreti. Fra cui alcune società offshore Fininvest. Una vicenda che nel 2013, ha portato alla condanna definitiva per frode fiscale (e alla decadenza da parlamentare) di Silvio Berlusconi.

Ricapitolando: Mr Bee vuole il Milan, ha come fiscalista uno dei membri della Tax And Finance, che è una società vicina al venditore. Scelte che chiunque mastichi briciole di economia giudicherebbe perlomeno discutibili. Ogni broker che  si possa definire tale dovrebbe trovarsi un “advisor” quanto più possibile indipendente, meglio ancora se lontano, da chi vende.

Fermo restando che non c’è nulla di penalmente rilevante, restano i dubbi su chi sia Mr Bee e se abbia davvero alle spalle fondi e investitori. Così come lascia perplessi anche la valutazione di mercato del Milan. Perlomeno sovrastimato. Se il 48% dei rossoneri vale 480 milioni, significa che il 100%  equivale a 1 miliardo di euro. Una cifra oggettivamente fuori mercato, considerando che il club rossonero fattura 249,7 milioni di euro, quasi 300 milioni in meno del Real Madrid che ha un marchio da 3,3 miliardi di dollari.

Secondo “Forbes” i rossoneri valgono 750 milioni. Coincidenze, pressioni mediatiche, opacità qua e là nelle operazioni finanziarie di chi dovrebbe condurre in porto l’affare. Insomma, abbastanza perché le bocce restino ferme. E la sensazione è che non si muoveranno a breve.

FOTO: www.socialpost.info

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