Sarebbe uno scandalo in qualsiasi Paese accadesse, ma lo è ancor di più in Francia, la patria delle libertà e dei diritti, dei j’accuse e delle proteste ad alta voce. Nel calcio francese c’è un club nella bufera. Si tratta del Lens, squadra attualmente nella seconda divisione transalpina, che non brilla né per i fatti in campo, essendo nella coda della classifica, né per quelli fuori.
Due episodi riguardanti due calciatori del Lens hanno infatti suscitato parecchio clamore mediatico. Il primo, in ordine cronologico, riguarda Nicolas Douchez, portiere 37enne, colpevole di aver commesso maltrattamenti e violenze da ubriaco ai danni della sua compagna. L’episodio risale all’ottobre del 2017. Douchez ha subìto un procedimento penale nei suoi confronti, che lo ha visto condannato a pagare una pena pecuniaria per niente salata (mille euro circa). Il secondo è più recente. Nel febbraio di quest’anno, un altro elemento del Lens, l’ivoriano Brice Dja Djedje, riceve un provvedimento di custodia cautelare. Il 27enne è sospettato di aver commesso violenza domestica nei confronti della sua giovane moglie di 19 anni. Dopo alcuni giorni la custodia è stata revocata, ma è stata aperta un’indagine nei suoi confronti che porterà a giudizio nel prossimo autunno.
Dopo questi avvenimenti, in Francia si è aperto un grosso dibattito sul tema delle relazioni e dei comportamenti violenti dei calciatori ai danni delle loro fidanzate o mogli. Giornali autorevoli come Le Parisien e l’Equipe hanno scritto ampi articoli in merito, riesumando casi precedenti e riportando testimonianze di altre donne. Non tutti sono stati così aperti al dialogo però. La società del Lens, dove militano i due giocatori sul banco degli imputati, ha minimizzato i fatti. Il direttore generale del club nordfrancese, Eric Roy ha detto: “Le Parisien scrisse che Douchez aveva massacrato la sua ragazza. Rimasi scioccato, ma aspettai che si evolvesse la faccenda e feci bene, perché questa notizia disgustosa si rivelò essere falsa. Noi abbiamo punito Douchez con una sanzione perché ubriacandosi a tarda notte ha violato le regole di etica del club”.
“Per quanto riguarda il caso Brice” prosegue il dg: “C’è stato un clamore mediatico infernale. Due giorni dopo i presunti fatti, ho incontrato lui e la sua compagna. Brice mi disse con il sorriso: ‘Ti presento mia moglie che voleva mandarmi in prigione’. C’era anche il loro bambino. Entrambi ridevano di questa storia. Cosa dovrei pensare? O che non l’ha colpita o che sono due ragazzi incoscienti. La giustizia farà il suo corso e se verrà condannato, prenderemo i provvedimenti necessari”.
Molto diversa è invece la posizione dei tifosi. Due settimane fa, in occasione di un match casalingo del Lens, perso per 1-0, alcuni sostenitori hanno esposto uno striscione che non lasciava adito a interpretazioni: “Batti i tuoi avversari invece di picchiare le tue donne”. Durante la partita poi, non sono mancati cori come: “Se sei orgoglioso di colpire tua moglie, batti le mani, batti le mani …”. Per la stessa tifoseria del Lens quindi non ci sono dubbi su come sono andate le cose. “Siamo delusi e stanchi dal fallimento sportivo della nostra squadra” spiega Pierre, trentacinque anni, co-leader del fan club Red Tigers: “Ma siamo ancora di più frustrati dal fatto che i nostri giocatori brillino di più per fatti extracalcistici come questi”.
In attesa di avere chiarezza su questi singoli casi, c’è da dire che la Francia non è nuova a questi episodi di violenza domestica nel mondo del calcio. A settembre 2017, il nazionale francese Kingsley Coman è stato condannato a 5 mila euro di multa per la violenza contro la sua fidanzata di allora. Nel febbraio 2017, un altro nazionale francese, Lucas Hernardez, è stato condannato assieme a sua moglie a svolgere servizi sociali presso una comunità a causa di violenze domestiche inferte reciprocamente.
Sconvolgente è anche la testimonianza raccolta dall’Equipe. Una ex compagna di un calciatore francese ancora in attività, ha raccontato di aver subito gravi violenze e di non aver mai denunciato gli accaduti.
“Non appena abbiamo iniziato a vivere insieme” – ha spiegato la donna – “ho visto che non era molto stabile e ha incominciato a essere davvero violento. È lì che ha iniziato a colpirmi. Non erano semplici schiaffi, ma pugni nello stomaco o sul viso. Dopo ogni violenza, lui si scusava e mi faceva grandi regali, come se nulla di grave fosse accaduto”. La ragazza ha raccontato al giornale francese anche di aver subito abusi sessuali da parte di questo calciatore e di sentirsi tuttora in pericolo per la sua incolumità e quella di suo figlio.
E’ questa la ragione principale per cui molte mogli e fidanzate di calciatori decidono di stare in silenzio e non parlare. La posizione di fama e prestigio del marito molte volte impedisce di rompere quello che è ancora un tabù. Molte violenze domestiche rimangono quindi affari da lasciare dentro le quattro mura di casa. In Francia però, l’opinione pubblica sta prendendo sempre più coscienza del problema, mettendo in risalto inchieste e indagini che portano a galla questi fatti. E in Italia?