Le ultime notizie riportate anche da Repubblica rivelano che Silvio Berlusconi sia veramente ad un passo dal poter cedere il Milan. “La cessione non è mai stata così probabile” scrive il quotidiano di Largo Fochetti a proposito delle indiscrezioni che sarebbero trapelate dal quartier generale della Fininvest a Milano. E che vogliono un Silvio Berlusconi in pausa di riflessione per l’offerta da 300 milioni di euro che sarebbe arrivata (e di cui Repubblica avrebbe parlato già a febbraio) da una cordata di imprenditori cinesi. Per una quota, all’interno del capitale sociale della società rossonera, che si aggirerebbe tra il 60 e il 70%.
Berlusconi a quanto sembra, ci starebbe pensando anche alla luce dell’attuale situazione finanziaria del club rossonero (che ha chiuso il bilancio con una perdita di 89 milioni di euro) e che per un altro anno ancora dovrà rinunciare ai denari provenienti dalla partecipazione (mancata) alla prossima edizione della Champions League. E dopo che le altre ipotesi (la trattativa con il broker Bee Taechaubol e l’azionariato popolare) non paiono per il momento sortire gli effetti sperati. Dunque un’altra volta ancora, ci sarebbero imprenditori cinesi pronti ad investire in Italia in un settore come il calcio che per anni, insieme alla finanza, è rimasto uno dei pilastri del capitalismo all’italiana.
Ma l’acquisto del Milan non è l’unica trattativa in piedi. Infatti, come rivela il sito Eurosport.com, anche l’Inter potrebbe cadere in mani cinesi. La società di via Durini, alla luce dei risultati altalenanti della squadra di Mancini, sarebbe ad un “bivio”. E le scelta andrebbe verso due strade possibili ma diverse e che però, entrambe, avrebbero la Cina come unica destinazione. Da un lato ci sarebbe il piano progettato dall’attuale azionista di maggioranza Erik Thohir che vorrebbe il coinvolgimento del colosso dell’elettronica cinese Suning; dall’altro il piano che avrebbe preparato la coppia Moratti – Tronchetti Provera e che coinvolgerebbe la ChemChina (colosso da 36 miliardi di euro di fatturato e già azionista di maggioranza della Pirelli) e un fondo kuwaitiano del quale però al momento si avrebbero poche informazioni. La Chem acquisterebbe il 25% che sommato al 30 di Moratti assicurerebbe già la maggioranza assoluta nell’assemblea societaria. Il restante 45% verrebbe acquistato invece dai kuwaitiani.
Nei piani della nuova proprietà targata Cina-Kuwait, ci sarebbe l’idea di affidare la panchina a Diego Pablo Simeone. Dal canto suo invece, l’attuale proprietario dell’Inter, avrebbe pensato alla Suning, gigante da 17 miliardi di dollari di fatturato e già proprietaria del Jiangsu Sainty, la squadra della città di Nanchino. Per adesso, sono soltanto ipotesi. L’unica certezza è l’interesse crescente del governo cinese per il calcio. Con l’annuncio (di cui ha parlato anche il sito Dagospia) da parte del presidente Xi Jimping di voler costruire “un esercito di 50 milioni di calciatori” con l’obiettivo di vincere i mondiali di calcio del 2050. E inoltre, dei capitali cinesi per il calcio italiano. Già manifestatosi con l’acquisto della WANDA della multinazionale Infront che detiene i diritti d’archivio e si occupa del marketing di molte società del calcio italiano. La domanda non può che sorgere spontanea: moriremo mandarini?