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LA PROPOSTA ABODI DIVENTA UN DDL. TRA LE SANZIONI ANCHE LA CONFISCA DEI BENI

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Si annunciano tempi duri per i malandrini dello sport. Chi sbaglia, stavolta, paga sul serio. O pagherà visto che il nuovo pacchetto di norme “anti-frode sportiva” approvato in Consiglio dei Ministri è ancora un disegno di legge. Che è stato presentato oggi dai ministri degli Interni e della Giustizia, Angelino Alfano e Andrea Orlando, e recepisce l’iniziale proposta del presidente della Lega di serie B Andrea Abodi (divenuta nel giugno scorso la proposta Abodi-Cantone) nella quale veniva chiesto un giro di vite “esemplare” per tutti coloro che si rendessero responsabili di azioni volte ad alterare la competizione sportiva.

Fino, appunto, alla confisca dei beni patrimoniali. Adesso la proposta di Abodi si è trasformata in questo ddl che dovrà passare il vaglio delle aule parlamentari. Ma già il fatto che sia stato approvato dal Governo, lascia intuire quale sia il clima che si respira dentro Palazzo Chigi nei confronti di coloro che si avventurano in reati come la manipolazione di competizione sportive. Tolleranza zero.

A tal punto da arrivare alla confisca dei beni patrimoniali per i condannati per reati di frode sportiva, ma anche per coloro, ed è questa un’altra importante novità, che richiedono il patteggiamento. Il quale come è noto nella procedura penale, prevede un “accordo” tra accusa e difesa, in base al quale, a fronte del riconoscimento delle proprie responsabilità, al condannato viene concesso uno sconto di pena. In questo caso invece, niente sconti, condanna e confisca. Palazzo Chigi ha spiegato la ratio del provvedimento in una nota diffusa dalle agenzie di stampa tra le quale l’AGI.

“Il provvedimento – si legge nella nota – renderà più rigorose le conseguenze patrimoniali derivanti dalle condanne comminate per gli illeciti sportivi qualificati come frodi collegate alle scommesse su eventi sportivi ( il cd match fixing). Con questo intervento si rende obbligatoria , anche per equivalente valore, la confisca dei beni che costruiscono prodotto, profitto o prezzo del reato, anche se tali beni siano intestati a terze persone”. Ma c’è di più. Perché nel provvedimento hanno trovato spazio tutte quelle “fattispecie” che rientrano nella responsabilità penale delle persone giuridiche, cioè le società. In questo caso quindi, in “un’ottica dissuasiva” nei confronti dei malintenzionati, come spiega la nota di Palazzo Chigi, le nuove norme prevedono “un’estensione” in ambito sportivo delle norme già contenute nel decreto legislativo 231/2001 con il quale venne appunto introdotta la responsabilità penale delle società.

In questo senso la novità più importante è una e si legge sempre nella nota di Palazzo Chigi: “ Delle frodi commesse dai dirigenti di una società nell’interesse delle società risponderà infatti il patrimonio sociale”.

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FOTO: ITALPRESS.COM

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