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La playlist di De Rossi vista da un “complottista”

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La playlist di De Rossi vista da un “complottista”

Un addio elegante, raffinato e intelligente come l’uomo, il capitano e il simbolo che per 18 anni ha indossato la sua seconda pelle ovvero la maglia della Roma.

Un giro di campo emozionante con i figli al seguito, uno stendardo con la sua immagine in mezzo al campo e una playlist scelta da lui. Il resto solo tanto tanto amore bidirezionale fatto di cori, applausi e lacrime dalla sua gente e per la sua gente.

Mentre la capitale si interroga nelle ultime ore sull’audio sfumato di un video in cui, mentre Totti e De Rossi si abbracciano, si sentirebbe, qui partono una serie infinita di condizionali arma segreta del giornalista che va solo a caccia di clic, un “Io non volevo, mortacci sua” riferito a Pallotta o Baldini ma che per alcuni è invece “Mò lo meno” ipotesi quantomeno remota sempre riferita al duo di cui sopra e infine per i romantici un “Ritorneremo” detto non si capisce bene se da Totti o De Rossi nei confronti della società che ha deromanizzato e deromanistizzato la Roma.

Come detto prima De Rossi è un uomo molto intelligente, ma anche pungente e tagliente e sa farlo in modo molto sottile. Per questo abbiamo analizzato la sua playlist scelta per l’addio alla Roma e ci è subito balzato agli occhi che, oltre all’ottimo gusto musicale, ogni titolo delle canzoni scelte può tranquillamente essere un messaggio diretto alla società o ai tifosi.

1) Oasis – The Masterplan

Il primo brano si chiama Masterplan – il piano generale o supremo in base al contesto, il riferimento potrebbe (si i condizionali li usiamo anche noi) essere al piano messo in atto dal presidente e il suo fido consigliere fantasma di svuotare l’anima dei giallorossi. Un piano che ha origine 8 anni fa quando Franco Baldini tornò nella capitale con l’obiettivo di togliere il provincialismo da questo club.

2) Imagine Dragons – Bleeding Out

Bleeding Out – Sanguinando. De Rossi sanguina sapendo che quella di domenica scorsa è stata l’ultima partita con la maglia della Roma, la squadra in cui il suo unico rimpianto è quello di poter donare una sola carriera e, purtroppo, neanche tutta.

“I’m bleeding out
Said if the last thing that I do
Is to bring you down
I’ll bleed out for you
So I bear my skin
And I count my sins
And I close my eyes
And I take it in
And I’m bleeding out…

When the day has come
But I’ve lost my way around
And the seasons stop and hide beneath the ground
When the sky turns gray
And everything is screaming
I will reach inside
Just to find my heart is beating
You tell me to hold on
Oh you tell me to hold on
But innocence is gone
And what was right is wrong “

3) Queens of the Stone Age – Burn The Witch

Bruciare la strega è la traduzione del titolo della canzone dei Queens of Stone Age. La strega in questione potrebbe essere chi ha preso il potere della Roma e la sta incatenando e affossando attraverso un incantesimo o sortilegio. L’invito qui potrebbe essere ai tifosi di mobilitarsi.

4) Ben Harper – Don’t Give Up On Me Now

Non abbandonatemi adesso. La richiesta del capitano giunto al capolinea con i colori di una vita e il suo grido d’aiuto in un momento difficile e delicato della sua vita a chi lo ama, la sua gente, i tifosi della Roma.

5) Manic Street Preachers – If You Tolerate This Your Children Will Be Next

Se tollerate questo, i vostri figli saranno i prossimi. Già tollerare di veder strappate via tutti i propri simboli da Totti a De Rossi passando per Ranieri è l’ultimo affronto di un calcio che è già cambiato e vuole farlo anche in una delle piazze più popolari, infuocate e giustamente reticenti al cambiamento. Tollerare questo dispetto, questo sgarbo sarebbe imperdonabile, perchè probabilmente non permetterà ai padri tifosi di trasmettere la propria passione ai figli perchè mai come in questo momento di passione da trasmettere ce n’è davvero poca. Un invito a reagire.

6) The Magnetic Fields – All My Little Words

Tutte le piccole parole, ben usate, in cui il numero 16 giallorosso ha messo a nudo la proprietà americana nella sua ultima conferenza stampa certificando l’esistenza e la prepotenza di Franco Baldini all’interno del club. L’ultimo regalo di Daniele, mostrare l’esistenza e il vero volto del nemico della Roma (intesa come passione).

7) Limp Bizkit – Behind Blue Eyes

Dietro quegli occhi blu c’è molto altro e poche righe di certo non bastano. Una fede, un’educazione esemplare, un grandissimo sacrificio e la realizzazione del sogno di giocare con la squadra che si tifa sin da bambini. Un giocatore unico ma soprattutto un uomo mai banale, interessante e piacevole da ascoltare.

8) Mumford & Sons – Forever

Per sempre, riferito ai propri tifosi e all’amore per questa maglia nonostante tutto.

9) Francesco De Gregori – Sempre e per sempre

Poco da aggiungere, vale il discorso di sopra. Per De Rossi la Roma sarà per sempre l’unico grande amore.

10) Oasis – Sunday Morning Call

Uno squillo del telefono, fredde parole e il mondo che gli cade addosso. La chiamata ricevuta da De Rossi quella domenica mattina lo ha catapultato nel peggiore dei suoi incubi. Dall’altro capo un dirigente della sua Roma, della sua famiglia e quelle parole scandite molto piano con ogni sillaba che entra nel petto di Daniele come la più veemente delle coltellate: “Abbiamo deciso di non rinnovarti il contratto, Roma-Parma sarà la tua ultima partita con la Roma”…

Insomma magari tutto questo articolo è basato solo una ricostruzione perversa della vicenda e i titoli sono solo coincidenze ma ci dobbiamo ricordare due cose: le coincidenze non esistono, figuriamoci dieci, e che Daniele De Rossi è un uomo molto intelligente e sottile nei suoi messaggi.

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Nato a Roma nel 1990, anno delle notti magiche. Ex giocatore di basket, nonostante gli studi in legge, dopo una lunga parentesi personale negli States, decide di seguire la sua passione per lo sport e per il giornalismo.
Giornalista iscritto all'albo, da quattro anni vice caporedattore di GiocoPulito.it, speaker radiofonico a Tele Radio Stereo e co-conduttore a TeleRoma 56.

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