La guerra è dichiarata. Il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas, ha fatto la prima mossa contro il Paris Saint Germain : “Il PSG non dovrebbe partecipare alla Champions League. Se nel corso della stagione si scopre che ha commesso delle irregolarità allora perché non lo si esclude? Quando un ciclista viene accusato di doping viene immediatamente eliminato dalla gara. Credo che i controlli dovrebbero aver luogo prima della partenza dei campionati, non più tardi “. Una dichiarazione di guerra bella e buona che lascia pochi spiragli ad un dialogo, quantomeno nell’immediato.
LOTTA TRA GIGANTI – Quello che è certo che si tratta di una lotta tra i giganti del calcio europeo. Le dichiarazioni di Tebas, nascono senza dubbio, dal malumore espresso dal Real Madrid e dal Barcellona che hanno visto nel PSG una vera e propria minaccia a livello economico. Soprattutto il Barcellona ha subito sulla sua pelle la prepotenza finanziaria della squadra parigina con la cessione praticamente obbligata di Neymar. Un’operazione economicamente folle che però ha portato l’asso brasiliano a Parigi. “Questo sistema non può durare, se si permette di competere a dei club che imbrogliano “, ha detto il leader del calcio spagnolo che già ad Agosto ha presentato un ricorso alla UEFA proprio su questo argomento. Tebas nella sua “denuncia” sostiene che il PSG e il Manchester City “non hanno le risorse reali necessarie per effettuare certi investimenti. Fino ad ora sono andati avanti con sponsor fittizi relativi agli Stati che sono alle loro spalle. Abbiamo confrontato i ricavi di PSG e City con quelli di Real, Barça, United e Bayern e sono nettamente inferiori a quest’ultimi. Nel PSG i ricavi sono tutti legati allo stato del Qatar. In questo modo il Fair Play finanziario viene definitivamente aggirato”. Nel dossier preparato dalla Liga spagnola , di circa 44 pagine, si sostiene che il PSG abbia ricevuto soldi da sponsor riconducibili sempre allo stessa proprietà e cioè il fondo sovrano del Qatar, superando così in maniera scorretta la concorrenza degli altri club europei: Nel 2014 gli introiti da questi sponsor per il club parigino sono stati pari a 344 milioni di euro, contro 237 di Manchester United, i 224 del Real Madrid e i 185 del Barcellona. Per quanto riguarda i diritti televisivi, invece, il PSG ha incassi i inferiori a quelli del Real Madrid (142 milioni di diritti Tv in Champions contro i 47 che riceve il PSG). La Liga spagnola sottolinea che la sponsorizzazione di società di proprietà del fondo sovrano del Qatar al club team è del 73%, nettamente più significativa rispetto a quella di squadre come Barça (38%), Real Madrid (41%) e Manchester United (46%) .
RISPOSTA- “Noi non risponderemo a tutte le dichiarazioni diffamatorie del sig Tebe, né alla grande vaghezza della maggior parte delle sue osservazioni, che mirano solo a manipolare i media, nel tentativo di minare la strategia ambiziosa di Paris Saint-Germain . Una strategia che i suoi leader hanno recentemente presentato alla UEFA con grande chiarezza e serenità” . Così il Paris Saint Germain si difende dalle accuse che arrivano oltre i Pirenei. Il club parigino deve prepararsi , però, anche a difendersi dal fronte interno dato che il numero uno del Lione e acerrimo nemico della politica del PSG, Jean-Michel Aulas, ha preso la palla al balzo e tramite Twitter si è schierato con La Liga spagnola: “Anche se non siamo sempre d’accordo con J Tebas, non credete che l’amministratore delegato della Liga dovrebbe essere ascoltato?” indirizzando questo tweet anche al ministro dello sport francese. Dunque tutto si sta mettendo al posto giusto per vedere ben presto una guerra calcistica e non solo a livello europeo. Quello che è certo però che sarà una guerra tra giganti economici e calcistici.