La Champions League di questa sera a Cardiff tra Juventus e Real Madrid rischia di essere una delle ultime edizioni per come l’abbiamo sempre conosciuta. Oltre al nuovo regolamento per l’ammissione alla fase a gironi (l’Italia tornerà ad avere 4 slot), potrebbe cambiare interamente l’organizzazione della manifestazione.
Il nuovo presidente della Uefa, Aleksander Ceferin sta mettendo in atto il suo programma di riforme all’interno della Federazione calcistica europea. Nello specifico, il successore di Platini ha parlato a lungo di una modifica della Champions League, la migliore competizione sportiva al mondo secondo quanto riferito dallo sloveno in un’intervista esclusiva di qualche tempo fa all’Associated Press, rilanciata dalla Gazzetta dello Sport.
Partendo dalla modifica dei criteri di assegnazione della finale che devono essere trasparenti con una procedura di offerta chiara in modo da evitare pressioni e condizionamenti esterni: “Il processo di offerta deve essere trasparente perché se un Paese ottiene la finale di Champions League o quella di Europa League come una sorta di favore politico allora non va bene“. Proprio per la finale della ex Coppa Campioni, Ceferin apre alla possibilità che si possa disputare anche fuori dai confini europei, in giro per il mondo a seconda dell’opportunità migliore. A supporto di questa tesi, le grandi distanze che ci possono essere tra nazioni europee, che equivarebbero a quelle presenti tra un Paese del Vecchio Continente e New York. L’unico ostacolo, la natura stessa della competizione, chiaramente europea.
Nell’intervista Ceferin ha proposto anche la modifica del calendario della vecchia Coppa dalle Grandi Orecchie, immaginandosi le partite, nello specifico le semifinali, da disputarsi il sabato così come avviene per la Finale, così da poter attrarre un numero maggiore di appassionati. In questa proposta, però, riconosce le difficoltà per gli incastri con i campionati nazionali. Infine una battuta sull’ipotesi del Mondiale a 48 squadre lanciata da Gianni Infantino, presidente della Fifa: “È troppo presto per votare, non abbiamo sufficienti informazione in proposito. Non sappiamo cosa dire“.