La Canzone della Vita è la storia di una star. E’ la storia di quel che poteva essere, ma non è stato. E’ un omaggio all’iconico John Lennon, ma è soprattutto la vita di Danny Collins.
Al Pacino è sontuoso, il suo personaggio scopre dopo quarant’anni una lettera scritta a mano da John Lennon. “E ora come la mettiamo Danny?”.
Non cambiare mai, non perdersi durante il proprio cammino: era questo il consiglio (tardivo) di John Lennon a Danny. Sì, perchè la vita del cantante ormai ha preso una direzione precisa. Danny Collins ha tutto ciò che un uomo potrebbe mai desiderare dalla propria esistenza: una montagna di soldi, donne da copertina ed una adorabile villa paragonabile all’abitazione ultra lussuosa del Grande Gatsby. Danny ha tutto, quasi tutto. Eppure non è felice.
Non compone più canzoni da troppo tempo, canta e interpreta testi preconfezionati. Si sente una macchina da soldi. Ma in fondo Danny Collins è proprio questo: è l’emblema dei “greatest hits” e dei cofanetti speciali. E’ la star da dare in pasto al pubblico, al suo pubblico che tanto lo ama ma che, in fondo, non lo conosce davvero. Le consolazioni non gli mancano, ma di notte non chiude occhio e pensa persino al suicidio.
Il film scorre gradevolmente verso colpi di scena continui, tra ironia e malinconia.
Danny Collins legge la lettera di John Lennon e vuole ripartire. Vuole rinascere, vuole intraprendere un viaggio interiore verso luoghi inesplorati. Affronterà le sue debolezze, conoscerà suo figlio, sua nuora e la sua nipotina. Gusterà il calore di una famiglia che ha abbandonato.
Le sue imperfezioni, la sua incredibile umanità lo condurranno verso una nuova vita. Bobby Cannavale, che interpreta il figlio di Danny, non sfigura affatto al fianco di Al Pacino. I due formano un’accoppiata che stimola la fantasia romantica di un padre e un figlio che, nonostante tutto, hanno un legame indissolubile.
Una storia che intreccia humor, scoperte amare e incredibili rivelazioni. E’ un film sui contrasti delle emozioni, è un film sulla vita. Sulla canzone della vita.
A proposito…ora come la mettiamo Danny?