Kaohsiung World Stadium di Taiwan: il serpente solare per un calcio sostenibile
E’ il momento storico più fertile per il movimento ambientalista di far breccia nei cuori delle persone. Ovviamente anche lo sport sta rispondendo a questo stimolo di salvaguardia del pianeta per abbattere i costi degli impianti e ridurre al minimo il danno all’ambiente.
A Taiwan ad esempio, Toyo Ito ha ideato e realizzato uno stadio completamente autosufficiente dal punto di vista energetico: uno stadio con le forme sinuose di un fiume che si alimenta da se.
L’impianto, che prende il nome di Kaohsiung World Stadium, è stato realizzato in occasione dei World Games 2009, manifestazione sportiva aperta alle discipline non olimpiche, è ricoperto interamente da pannelli solari, ben 8844 capaci di alimentare tutti gli impianti di illuminazione e gli apparecchi elettronici dello stadio. I tecnici hanno fatto un test e l’impianto raggiunge la sua piena efficienza a livello di illuminazione in soli sei minuti.
Uno stadio che è anche una centrale energetica. Quando lo stadio è chiuso, l’energia accumulata in eccesso viene venduta ed è sufficiente ad alimentare l’80% del quartiere intorno allo stadio. Il Kaohsiung World Stadium genera più di un milione di KWh all’anno e il suo impatto ambientale è fantastico perchè evita di produrre, a parità di capienza con uno stadio normale (50.000 posti), 600 tonnellate di anidride carbonica.
Ovviamente anche tutti i materiali con cui l’imponente struttura è stata costruita sono totalmente riciclabili.
Insomma ad oggi è possibile costruire impianti sportivi e di intrattenimento ad impatto zero per l’ambiente ma positivo per ciò e chi lo circonda, dal quartiere alla collettività.