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Juventus e Calciopoli, la Spada di Damocle della clausola compromissoria

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Riesplode la guerra tra la Juventus e Figc su Calciopoli e sullo sfondo spunta la “spada di Damocle” della clausola compromissoria, ennesimo capitolo controverso di una battaglia senza esclusione di colpi dove ancora una volta gli sportivi si dividono e si interrogano sulle conseguenze che potrebbe avere quest’altro ricorso annunciato al Consiglio di Stato e che fa seguito al mancato pronunciamento del Tar. Dal ricorso in cui Corso Galileo Ferraris (vanamente) aveva chiesto 444 milioni di danni alla federazione, si passa adesso ad una cifra attualizzata ancor più esorbitante: 581 milioni.
 
La nuova offensiva legale del club bianconero arriva nelle stesse ore in cui una sentenza della Corte d’Appello di Roma ha rigettato l’impugnazione proposta dalla Juventus per far revocare lo scudetto 2005-06 assegnato a tavolino all’Inter. A tal riguardo, la Corte d’Appello di Roma ha chiarito nelle sue motivazioni che la questione era competenza esclusiva degli organi sportivi in base al “principio di autonomia degli ordinamenti”. Secondo la Corte d’Appello, insomma, i giudici statali non possono “intervenire su materie riservate alla giustizia sportiva”.
 
La querelle sullo scudetto non è un buon segnale per il popolo juventino, tuttavia in questo momento rappresentava un capitolo a latere dell’impianto accusatorio verso la Figc sul quale si articola l’istanza di maxi-risarcimento. L’ultimo grado di giudizio della giustizia amministrativa è lo spartiacque destinato a scrivere la parola fine della contesa decennale. “Allo stato – fanno sapere da Torino -, i danni economici per lo Juventus Football Club s.p.a. derivati dai citati provvedimenti della Figc sono attuali e in itinere“, scrivono i legali della Juventus nel ricorso al Consiglio di Stato. Rispetto al 2011, abbiamo ricalcolato e la somma non dà più 444 milioni ma circa 140 in più, fino all’astronomica cifra di 581. C’è poi una distinta, nella quale si legge, tra l’altro: 31,6 milioni per perdita ricavi da gare, 24,3 milioni perdita ricavi sponsorizzazioni, 69 milioni perdita ricavi da diritti radiotelevisivi, 245,6 milioni perdita di valore del marchio Juventus, 57,6 milioni perdita valore giocatori, 85 milioni perdita di ricavi per ritardo nella costruzione dello stadio“. Incassato il “no” del Tar, la Juventus rischia di vedersi recapitare analogo verdetto dal Consiglio di Stato e c’è chi sostiene che il pericolo ulteriore sarebbe poi quello di una penalizzazione. Ma è davvero così? Dove sta il confine tra giurisprudenza e teoremi mediatici? Proviamo a fare chiarezza.
La violazione della cosiddetta clausola compromissoria, segnalata nello statuto Figc come “vincolo di giustizia” (art.30), si verifica nel momento in cui una società accusata di un qualunque illecito sportivo adisce la giustizia ordinaria nel corso di un processo sportivo. La Juve avrebbe potuto essere penalizzata, addirittura con la retrocessione nella categoria inferiore (secondo le pene prevista dallo statuto Figc), se nel corso dei vari gradi di giudizio sportivo si fosse rivolta al Tar tramite giudizio incidentale. In questo caso, la violazione sarebbe stata valida nel caso in cui la sentenza fosse stata sfavorevole alla Juventus, ovvero se il Tar avesse respinto il ricorso nel mentre del processo sportivo. In buona sostanza, la Juventus si è rivolta al Tar al termine del processo sportivo per avere risarcimento civile dei danni sofferti per la retrocessione in Serie B. In questo caso, quindi, si tratta di un richiesta di risarcimento per danno emergente e lucro cessante, dovuti alla retrocessione. L’ultima sentenza del Tar risulterebbe quindi estranea a un processo sportivo che ha già emesso i suoi verdetti, e ha respinto il ricorso perché lo stesso Tar si è riconosciuto “impossibilitato a pronunciarsi dopo le decisioni del collegio arbitrale”.
 
Il club bianconero potrebbe contare sulla legge 280 del 2003, che sostiene che “esauriti i gradi della giustizia sportiva e ferma restando la giurisdizione del giudice ordinario sui rapporti patrimoniali tra società, associazioni e atleti, ogni altra controversia avente ad oggetto atti del Comitato olimpico nazionale italiano o delle Federazioni sportive non riservata agli organi di giustizia dell’ordinamento sportivo ai sensi dell’articolo 2, è devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo“.
 
Ma c’è un precedente che potrebbe destare serie preoccupazioni per la Juve: è quello del Pavia, nella passata stagione penalizzato in Lega Pro di due punti in classifica. Lo scorso maggio il Pavia venne punito dopo aver presentato una denuncia alla procura della Repubblica contro il proprio ex direttore generale Massimo Londrosi. Quella sanzione sportiva venne disposta nei confronti del club lombardo “per essere venuto meno al vincolo di giustizia sportiva (“più in particolare, per avere sottoscritto e presentato in data 24 luglio 2015 alla Procura della Repubblica di Pavia, per il tramite della Questura di Pavia, un atto di denuncia – querela nei confronti del signor Londrosi, senza avere preventivamente richiesto ai competenti Organi Federali, né tanto meno ottenuto, l’autorizzazione al ricorso alla giurisdizione statale in deroga al vincolo di giustizia sportiva“)”.
 
L’art. 15 del Codice di Giustizia Sportiva riporta, tra le sanzioni correlate alla violazione del citato art. 30 dello Statuto Figc una “penalizzazione di almeno tre punti in classifica per le società“. Ma viene pure riportato che “nel caso di ricorso all’autorità giudiziaria da parte di società e tesserati avverso provvedimenti federali in materie riservate agli Organi della giustizia sportiva o devolute all’arbitrato, si applicano le sanzioni previste, nella misura del doppio“. Non ci sarebbe solo un eventuale penalizzazione in Serie A, dai 3 ai 6 punti (diminuiti in caso di patteggiamento), a turbare il sonno della Juventus. La società in una eventualità rischierebbe soprattutto fuori dai confini nazionali, dove la Fifa minaccia di prendere provvedimenti verso i club che assumono questo atteggiamento.  In alcuni casi la Fifa ha sospeso da ogni attività paesi come la Grecia, l’Azerbaijan, il Guatemala ed il Kenyaa causa delle ingerenze del mondo politico nelle rispettive federazioni, poiché la Fifa ha ritenuto violato il principio dell’autonomia dello sport“.
 
Morale della favola: l’impressione è che anche stavolta il nuovo ricorso della Juventus equivalga ad un Everest da scalare a mani nude, così come altrettanto difficilmente verranno applicate in ogni caso sanzioni estreme come penalizzazione o retrocessione per un’eventuale violazione della clausula compromissoria.

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31 Comments

  1. Un articolo equilibrato e documentato. Con la presa d’atto della prescrizione dei torti interisti la giustizia sportiva ha dimostrato di AVER VOLUTO guardare solo in direzione Torino, perdendo ogni minima forma di credibilità ed affidabilità. Ben venga il ricorso al Consiglio di Stato auspicando un esito positivo della vicenda.

  2. Un potere che viene da molto lontano nel tempo sia politico sociale che sportivo sono anni che questo potere trae vantaggi dallo stato, cioè dal popolo italiano tutto . prima i nonni poi i padri dopo nipoti e figli basta non se ne può più di questa arroganza prima rubavano col consenso del potere di tutta la stampa lecchina e suddita tutte le radio le televisioni opinionisti che si otturavano il naso per non sentire l’odore di sterco e dicendo che sentivano aria fresca e profumi poi anche quando questa lobby è stata smascherata hanno continuato nel dire che non era nulla di grave e di compromettente inchinandosi al potere SABAUDO ( o quasi ,fuggiti padroni assoluti di R.C.S.) poi sono tutti

  3. nel caso venisse inflitta tale sanzione sarebbe una goduria inestimabile per l’autore dell’articolo e del direttore Travaglio al quale chiederei che torto ha subito dalla Juve per odiarla tanto e pensare che era, a suo dire, gran tifoso della Juve

    • Il fatto è un giornale che sta ai fatti e Travaglio un giornalista della scuola di Montanelli, come può pensare che venga meno ai propri principi in cambio di una ridicola fede calcistica.

    • E’ un tifoso onesto e in base ai fatti QUELLI VERI NON QUELLI DI MOGGI SI VERGOGAN E BASTA DI QUELLO CHE HA FATTO MOGGI E LA IUVE

  4. Scusami Benito ma dove hai letto frasi d’odio nei confronti della juve in questo articolo? ma lo hai letto? probabilmente no. Mi sembra un pezzo che riassume semplicemente la situazione, senza schierarsi in nessuna delle due posizioni. Lo dico da tifoso Juventino. Saluti

    • Matteo, ma se paragonano questa vicenda alle ingerenze politiche in Kenya e Guatemala di cosa parliamo? Poteva chiudere l’articolo con “Abbasso la Juve” sarebbe stato più equilibrato.

  5. Desta molta perplessità la vicenda del Pavia, in quanto la autonomia dell’ Ordinamento Sportivo, in forza di clausola compromissoria, può valere par gli aspetti civilistici oltre che sportivi, ma per le questioni di natura penale una norma sportiva, che avesse la pretesa di derogare alle norme penali, dovrebbe ritenersi senz’altro illegittima e quindi nulla.

  6. Visto che Bettega, Giraudo e Moggi erano angioletti innocenti mi piacerebbe davvero sapere per quale ragione la Juventus li ha cacciati.

  7. Questo succede solo in Italia, che il ladro ruba, viene punito con il minimo della pena e quando esce chiede il risarcimento…Se fosse successo in un paese serio c’era direttamente la radiazione per tutti, visto che proprio Agnelli disse che Moggi era il male necessario.

    • Forse non hai seguito gli atti e i successivi sviluppi del “processo”. Al più grande ladro (relazione g.s. del 2011), hanno assegnato uno scudetto……..Piuttosto è singolare che in Italia nessuno ci metta la faccia per decidere e si rinvia tutto…….

  8. Se la Juve ha adito la giustizia extrasportiva solo dopo aver adito ogni organo della giustizia sportiva – come scrivete in questo articolo – non c’è alcuna violazione della clausola compromissoria. Allora non si capisce cosa c’entri questo precedente del Pavia. Tra l’altro non mi risulta che la FIGC abbia mai agitato lo spettro della clausola compromissoria , neanche davanti al rischio – remoto – di dover pagare mega risarcimento.

  9. Al di là del tifo, la clausola compromissoria esiste in tutte le federazioni sportive (che io sappia) , se non ti adegui alla giustizia sportiva della federazione e ti rivolgi alla giustizia ordinaria, sei fuori dalla federazione stessa.
    Del resto provate a fare causa al Vs datore di lavoro e vedete se riuscite a conservare il posto di lavoro.

  10. Scusa Giuseppe: rubato che cosa, di grazia?
    In un processo dove hanno occultato la maggior parte delle telefonate e da dove è emerso che l’unico arbitro coinvolto aveva arbitrato solo una volta la Juve (e che aveva perso) e dove i sorteggi non erano truccati.
    Una relazione di Palazzi su un altra squadra da dove emerge che hanno fatto di peggio ma che orami è prescritta, però le danno uno scudetto.
    Poi se vuoi fare il tifoso va bene, basta dirlo prima.

    • Ma tu cosa hai letto di tutte le sentenze? E le condanne passate in giudicato di Giraudo e Moggi cosa sono? Il negazionismo applicato allo sport. Lasciamo perdere i perdazzurri e le loro malefatte. La Juve per mano dei suo i dirigenti a fatto il bello e il cattivo tempo, e la JUVE ha detto in tribunale sportivo “una retrocessione in serie B con una forte penalizzazione ci sembrerebbe una pena congrua”. E’ stata la Juve a calarsi le braghe per evitare il peggio. Altre società per molto meno sono state sbattute tra i dilettanti.

  11. I fatti portati alla nostra conoscenza dai verdetti della giustizia sportiva, di quella penale e di quella civile dovrebbero indurre i vertici della Juve ad un maggiore prudenza, a tenere un profilo più basso, a cercare di far dimenticare le malefatte di quel triste periodo ed invece….

  12. la juve vuol rifarsi l’immagine e cercando di rifarsela chiede pure i soldi
    supponiamo che quello che ha fatto la juve lo avesse fatto una squadra tipo Bari Foggia Palermo ecc.ecc.
    cosa sarebbe capitato
    la signora è già stata salvata mandandola solo in B ma i danni creati alle altre società chi li conteggerà mai?

  13. Egregio Emanuele, evitando di trovarmi al centro di sterili polemiche da commentatori-tifosi, che nulla di tecnico hanno da apportare al tema, mi piacerebbe segnalarLe alcuni passaggi del Suo articolo che, secondo il sottoscritto, presentano delle imprecisioni tecniche e che, pertanto, potrebbero portare a conclusioni differenti. Come già accaduto con il suo “collega” di blog Simone Nastasi, quindi, mi piacerebbe scriverLe in privato le mie riflessioni.

    Cordiali saluti,
    Francesco

  14. Mi fanno ridere le richieste di risarcimento della Juve. Mi piacerebbe invece andare a controllare i loro bilanci. Hanno sempre speso patrimoni inarrivabili per qualsiasi altra società calcistica, non ultima la recente campagna acquisti, dove, se è vero che hanno venduto un giocatore per 120 mln è pur vero che ne hanno comprato uno a 95 mln e altri 5 con analoghe somme. Hanno almeno 2 squadre 2 di fuoriclasse da livelli internazionali, hanno speso somme ingenti, anche se poi la proprietà ha fissato sedi estere per holding organizzative e finanziarie (non parliamo degli stabilimenti produttivi…). Tutto ciò per sottrarsi al pagamento delle tasse. Ricordo che i Maradona e le Loren sono stati sottoposti a misure cautelari, mentre gli Agnelli in Italia ci vivono da evasori nababbi. Questo la dice lunga sulla credibilità dei personaggi. Quanto al lato puramente sportivo, siamo in molti a ritenere che la sudditanza degli arbitri non sia retaggio del passato e che si attui ancora oggi. Inoltre sono 6 anni che gli stessi giocatori fanno gare correndo per 95 minuti senza il calo fisico che aggredisce gli altri umani atleti, quasi che non si generasse l’acido lattico fisiologico nelle persone e negli atleti normali. Zeman aveva lanciato un allarme che è stato lasciato cadere circa gli abusi di pratiche non ortodosse (mi limito a tale eufemismo). Tutte ragioni per ritenere che questa società abbia molti scheletri nell’armadio e finga di fare voce grossa e vittimismo ipocrita, magari al solo scopo di allontanare seri e doverosi accertamenti analitici sulla legalità della propria organizzazione e gestione.

  15. A TO tutti sanno che almeno la metà degli scudetti della Juve sono stati comprati (e pure la prima coppa dei campioni regalata da un arbitro corrotto che ha assegnato alla gobba un penalty per un fallo compiuto dieci metri fuori dell’area di rigore). Nessuno ricorda i due scudetti rubati al Parma di Ancelotti sui quali la RAI ha perfino mandato in onda un servizio speciale? Per gli Agnelli, padroni dell’Italia per almeno un secolo, rubare scudetti è stato facile come per un monello sottrarre caramelle ad una vecchietta cieca.

  16. Ma roba che dovrebbero essere loro a risarcire gli altri club per manacati guadagni dovuti alle partite perse grazie a Moggi. Glieli ridessero gli scudetti, se sono contenti cosi’. Che squallore, non hanno mai ammesso che Moggi, Bettega e compagnia bella hanno fatto qualcosa di sbagliato. Un’arroganza resa possibile solo da una giustizia fallimentare.

  17. Quando capirete che la prescrizione dell’Inter è una farsa sarà sempre troppo tardi. La prescrizione viene decretata con una sentenza, non con una relazione di colui che non è stato preso in considerazione da nessuno. Se palazzi fosse stato preso in considerazione ricordo che qualcuno sarebbe finito in C1 o più giù ed altri in B. Ricordo anche che nel preambolo della famosa relazione palazzi fece pure riferimento al fatto che nessun comportamento fosse paragonabile a quelli dei dirigenti bianconeri. Ma di che si parla?

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