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Da James Bond a Mattia Pascal: Il Casinò nell’Arte

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Da James Bond a Mattia Pascal: Il Casinò nell’Arte

Il fascino del casinò nel cinema, tra location e personaggi.

Il casinò è un luogo che ha ispirato, nel tempo, la creatività di vari registi, forse per il suo fascino, legato spesso a edifici monumentali circondati da palme e costellati di luci, ma anche, probabilmente, per l’alone di intrigo che pervade il mondo del gioco, che di certo favorisce un utile aggancio drammaturgico e la caratterizzazione di particolari personaggi, letterari o cinematografici che siano.

Non a caso i visitatori di questi luoghi di intrattenimento sono ogni anno piuttosto numerosi: dati recenti, ad esempio, parlano di un incasso del Casinò di Saint Vincent, soltanto nel mese di ottobre, pari a 4,6 milioni di euro, con una stima di circa 26 mila ingressi. Ma, da Las Vegas a Montecarlo, da Macao a Singapore, da Parigi a San José, sono svariate e frequentatissime le cosiddette capitali mondiali del gioco d’azzardo, forse proprio anche per quella specie di mito che si è creato intorno a questo mondo, affollato non soltanto di giocatori appassionati, ma anche di semplici curiosi e turisti in cerca di esperienze diverse.

Come quella di ritrovare, magari, i luoghi di film amati, tenendo anche conto del fatto che l’industria cinematografica è sempre più viva e prolifica, tra produzioni ed eventi dedicati.

Partiamo, per parlare del fitto legame tra cinema e casinò, dal Casinò Municipale di Sanremo, importante edificio in stile liberty che oltretutto ha ospitato i primi Festival della Canzone: non tutti sanno che esso è stato il set di alcuni film, più o meno recenti: “Al bar dello sport” (1983), “A tu per tu” (1984), “Infelici e contenti” (1992),e “Fortunata” (2017). Ma, oltre agli edifici che hanno fatto da location alle opere cinematografiche, molte volte i casinò sono stati parte integrante del plot o della trama.

Tra roulette, slot e altri giochi da casinò si muovono infatti le vicende raccontate da film di successo come “Casinò Royale”, con Daniel Craig, inserito nella celeberrima saga di James Bond, e “Ocean’s Eleven”, interpretato nel 2001, da attori del calibro di Julia Roberts, Andy Garcia e George Clooney. Non manca il “Casinò” di Martin Scorsese (1995), con Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci e anche altri film più vecchi, ma non meno affascinanti, anzi: “La stangata”, uscito nel giorno di Natale dell’anno 1973, con interpreti Paul Newman e Robert Redford, pare abbia lanciato proprio questo genere di ambientazione nei film.

E che dire poi, in senso inverso, dei giochi da slot ispirati al cinema?

 Importanti esempi li possiamo ritrovare in alcune slot come:

  • Planet of the Apes (“Il pianeta delle scimmie”)
  • Wizard of Oz (“Il mago di Oz”)
  • Gladiator (“Il gladiatore”)
  • Superman The Movie, I e II
  • Rocky
  • Highlander

Molti altri sono gli esempi di giochi da casinò, in primis le slot, presenti nei portali online dedicati o nelle app degli operatori: del resto il numero di giochi che si possono trovare in un casinò online è immenso e non mancano certo personaggi ispirati al cinema come la Pantera Rosa o i Pirati dei Caraibi.

La letteratura e i casinò: alcuni esempi illustri

Parlando di letteratura e casinò non si può non partire da “Mattia Pascal”, visto che il romanzo, tra i più celebri di Luigi Pirandello, vede come protagonista un giovane che, tra le altre vicissitudini della sua storia, vince una bella somma al casinò, come si evince da questa citazione significativa del testo, datato 1904: “resi il denaro e dovetti allontanarmi, come un ubriaco. Caddi a sedere sul divano, sfinito: appoggiai il capo alla spalliera, per un bisogno improvviso, irresistibile, di dormire, di ristorarmi con un po’ di sonno. E già quasi vi cedevo, quando mi sentii addosso un peso, un peso materiale, che subito mi fece riscuotere. Quanto avevo vinto?”.

Ma anche un poeta come Tommaso Landolfi, dopo le sue esperienze in prima persona nelle città del gioco SanRemo e Venezia, scrisse opere ispirate alla febbre del gioco, come “Cancroregina”, del 1950.

Tra gli esempi internazionali di opere nelle quali rientra il tema del gioco troviamo invece la “Dama di picche” di Puškin (del 1834), il “Gioco all’alba” di Arthur Schnitzler (del 1927) e “Il giocatore di Dostoevskij” (del 1866). Pare che lo stesso Dostoevskij fosse un giocatore incallito e che fosse un assiduo frequentatore dei casinò dell’Europa Centrale, ai suoi tempi.

Certo è che, tra realtà e finzione, e tra le varie epoche, la letteratura, così come il cinema, ha saputo rappresentare il fenomeno dilagante del gioco,sempre al centro del dibattito politico e istituzionale e, di fatto, sempre più attuale.

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