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Intervista a Giorgio Martino, autore del libro “Rossi, Rossi, Rossi”

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Intervista a Giorgio Martino, autore del libro “Rossi, Rossi, Rossi”

Due chiacchiere con Giorgio Martino, per farci raccontare come è germogliato il progetto di “Rossi, Rossi, Rossi!”

Un Paolo Rossi esultante vestito d’azzurro, in copertina e l’occhio che cade sulla prefazione di Bruno Conti…

La copertina “frizza”, per usare un termine di immagine televisiva, un momento, anzi, “il” momento, quello che Paolo Rossi avrebbe voluto fermare per sempre. E’ stato il suo primo pensiero, al fischio finale che rese gli Azzurri “Campioni, Campioni, Campioni”, come stava dicendo Nando Martellini chiudendo la sua telecronaca. In mezzo al campo, tutto solo, Paolo Rossi pensava: “Fermate il tempo. Non può essere già finita. Non vivrò più momenti come questo”. Il tempo non si è fermato, ma per lui, tutto si è cristallizzato in quell’attimo fuggente.                                 

Significativamente la maglia è azzurra per il campione più trasversale di sempre del calcio italiano che gli sportivi identificano nel calciatore della Nazionale più che in quello delle squadre di club in cui ha giocato e anche vinto. Paolo Rossi, però, vuol dire Nazionale, ne è il simbolo.

Il “tuo” Paolo Rossi che uomo è stato, dietro o accanto al calciatore, se preferisci?

I fatti calcistici hanno profondamente inciso sull’aspetto umano perché avvenivano mentre Paolo era ancora molto giovane: le sue speranze di ragazzino, l’allontanamento da casa molto precoce, i frequenti infortuni che hanno determinato una troppo rapida alternanza di speranze e delusioni. Tutta la carriera (piuttosto breve forse proprio per questa insopportabilità dell’incertezza) è stata una sequenza da doccia scozzese di momenti altissimi e  bassissimi. Troppo frequenti e bruschi i passaggi dalla gioia al dolore e viceversa, o, se vogliamo, dalla polvere all’altare con repentine cadute e resurrezioni.

Attraverso quali aneddoti si dipana il filo della narrazione e quali pagine della sua carriera hai messo al centro della narrazione, oltre al mondiale spagnolo del 1982?

Più che singoli aneddoti sparsi, ho cercato di ricostruire i momenti salienti della carriera di Paolo Rossi dal bambino di Prato che sognava di diventare un’ala destra come Kurt Hamrin, al giovincello che Moggi portò addirittura alla Juventus di Allodi e Boniperti; dalla delusione del primo anno di serie A nel Como, alla improvvisa esplosione nel Lane Rossi Vicenza di G.B. Fabbri; dalla prorompente nascita del “Pablito” di Argentina ’78, alla dolorosa umiliazione della squalifica per il “calcio-scommesse”, fino alla resurrezione del titolo mondiale di Spagna ‘82. E ancora: l’assurda valutazione alle buste della comproprietà di Giussy Farina, la furba intuizione di D’Attoma con le maglie sponsorizzate del Perugia, la tombola maledetta di Vietri sul Mare, la tripletta al Brasile che fece piangere un intero popolo, l’affrettata e malinconica chiusura di carriera come se tutto fosse già finito in quel momento magico del Bernabeu a Spagna ’82.

E’ bastevole la definizione di opportunista per descrivere la tipologia di attaccante alla quale Rossi apparteneva?

E’ riduttiva. Sicuramente il fiuto del gol, il senso della posizione, la capacità di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, l’abilità di eludere la sorveglianza del difensore, sono state le sue doti migliori. L’istinto del gol si concretizzava con soluzioni di destro, di sinistro, di testa pur non essendo un colosso, calci di rigore. Rossi aveva cominciato da ala destra, quindi concettualmente portato a creare opportunità per il centravanti, cioè a sviluppare un’azione di attacco di squadra. L’intuizione di Fabbri di spostarlo centravanti ha fatto emergere quelle qualità che lo hanno portato a vincere la classifica cannonieri in serie B, in serie A e al Mondiale dove è stato il “Pichichi”.

Perché le generazioni di tifosi e appassionati che non hanno vissuto le sue gesta dovrebbero leggere questo libro?

Se ci si appassiona allo sport, o alla musica, o ad una qualsiasi forma di espressione di arte o di spettacolo attraverso un protagonista contemporaneo, si potrebbe sviluppare la curiosità o l’interesse, o, magari, la necessità di approfondire la conoscenza di fatti, episodi, personaggi di quel settore. Nel libro su Paolo Rossi, ad esempio, sono ripercorsi almeno tre decenni di vicende del calcio italiano con una miriade di dirigenti, allenatori, giornalisti, e, naturalmente,  calciatori che hanno avuto un ruolo non marginale nella storia dell’intero movimento calcistico nazionale.

Romano, 47 anni, voce di Radio Radio; editorialista; opinionista televisivo; scrittore, è autore di libri sulle leggende dello sport: tra gli altri, “Villeneuve - Il cuore e l’asfalto”, “Senna - Prost: il duello”, “Muhammad Ali - Il pugno di Dio”. Al mattino, insegna lettere.

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