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International Champions Cup 2017: la prova del nove per la futura Lega riservata solo alle Big

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Il digiuno è finito. Tornano le abbuffate di calcio in TV. Le big d’Europa tornano in campo per la nona edizione della International Champions Cup, torneo estivo per eccellenza . Prova del nove, dunque, per rilanciare sul tavolo dei giochi di potere le ambizioni della Relevent Sport, la società che organizza il torneo itinerante nel mondo. Obiettivo, neanche troppo sottaciuto: trasformala in una Champions. SCACCO MATTO IN TRE MOSSE

S&S SPETTACOLO E SPONSORIZZAZIONI

Del resto, contano i risultati. Economici, of course. Nessuno ricorda l’albo d’oro della ICC. Ben impressi, invece, nel bilancio delle consorelle partecipanti, i proventi della manifestazione. Tutto nasce da una formula vincente: l’ICC garantisce partite di alto livello ad orari e prezzi per i mercati in cui il calcio è un asset in assoluta crescita: il fatturato, fra inviti, diritti tv, sponsorizzazioni, è di circa 100 milioni di euro all’anno. A cui si aggiungono i soldi incassati dalla presenza del pubblico. Una clientela “affamata” di ogni forma di gadget e pronta a strisciare carte di credito. Una vera manna per il merchandising e le multinazionali che iniziano a investire pesantemente sull’evento.

LE PROSPETTIVE

Un fiume di denaro dalla portata così ampia da divenire appetibile anche (e soprattutto) d’inverno. Le Big, secondo voci di corridoio, e non affatto infondate, hanno già in serbo il “colpaccio”: staccarsi dalla UEFA e organizzarsi, da soli, una manifestazione aperta solo al “gotha” europeo. Il prodotto, fatto e finito,  andrebbe poi consegnato ai broadcaster europei. Come convincerli? Semplice: offrendogli ciò che vogliono. Partite di cartello da giocare in stadi stracolmi e non periferici. La ICC traslata in Europa significa addio a partite e gironi dall’esito scontato o in paesi di scarso interesse e tradizione sino agli ottavi di finale. In effetti, la Champions e l’Europa League, specialmente dopo la riforma Platini, hanno pochissime possibilità di alzare l’asticella dei diritti TV. La proporzione è semplice bigmatch :  spettacolo = broadcaster : incassi. Anche perché il gruppo ha “rivoluzionato” il concetto di sponsor: non più il main sponsor e gli altri, ma “pacchetti all inclusive” di 4-5 multinazionali che ruotano. Par condicio fra macchine, birre, società di scommesse.

IL FORMAT

Il prodotto offerto dalla Relevent Sports ha enorme successo. Si gioca sempre, tutti i giorni. L’idea è di creare un format sostenibile per acquisire credibilità anche da un punto di vista squisitamente sportivo. O un tutti contro tutti, oppure dei gironi che generino un tabellone tennistico. In entrambi i casi, la formula attirerebbe investitori americani e cinesi, pronti a scommettere su una competizione che, con o senza il patrocinio della UEFA o della FIFA, potrebbe trasformarsi nel nuovo torneo internazionale per club.

 

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1 Comment

  1. Consiglio sempre il sistema italo-svizzero per ampliare il numero di partecipanti. Poi semifinali e finali tra le prime quattro.

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