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In Mongolia il Mondiale 2022 è già iniziato

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In Mongolia il Mondiale 2022 è già iniziato

Le location perlopiù sono paradisiache, gli scenari improbabili, gli spalti improvvisati e i campi spelacchiati o se va bene in sintetico, ma non fatevi ingannare dall’apparenza: è già Coppa del Mondo. Mancano ancora tre anni al fischio d’inizio in Qatar 2022, ma il lungo cammino verso Doha è già iniziato. Per rendersene conto, a undici mesi dal trionfo della Francia sotto il cielo plumbeo di Mosca, basta volgere lo sguardo verso Est: nei giorni scorsi, infatti, è scattato il primo turno di qualificazioni AFC, le eliminatorie asiatiche a cui partecipano le nazionali con il ranking FIFA più basso.

Quest’anno, per la prima volta, la cerimonia di sorteggio dei gironi eliminatori non si è tenuta come di consueto nel Paese ospitante, in questo caso il Qatar. Quella di interrompere una tradizione decennale è stata una scelta precisa della FIFA di Gianni Infantino, rieletto presidente per acclamazione qualche giorno fa a Parigi, che di recente è tornata sui propri passi anche sul progetto di allargamento a 48, confermando il vecchio format della fase finale a 32 squadre per l’edizione qatariota: “Dato che la Coppa del Mondo 2022 si svolgerà a novembre-dicembre e che ogni confederazione prevede una diversa tempistica per le proprie qualificazioni al torneo, è stato concordato che il sorteggio preliminare si terrà separatamente per ogni confederazione,”, ha spiegato il portavoce della FIFA alla Reuters.

Per la seconda volta di fila la corsa alla Coppa del Mondo parte dall’Asia: l’anno scorso lo start l’aveva dato la gara tra Mongolia e Timor Est, mentre il 15 giugno 2011 non più di cento persone avevano assistito alla vittoria per 5-2 del Belize con Montserrat, ottenuta su un campo sintetico di Trinidad e Tobago circondato dai palmeti; Sudafrica 2010, invece, era iniziato in Oceania, con il 12-1 delle Isole Salomone alle Samoa Americane e il contemporaneo trionfo di misura della Nuova Caledonia su Tahiti, nella prima giornata dei Giochi del Pacifico, primo step delle qualificazioni iridate targate OFC.

Stavolta, almeno inizialmente, la sfida tra Malesia e Timor Est avrebbe dovuto avere il privilegio di inaugurare Qatar 2022, ma poi la gara di Kuala Lumpur è stata posticipata per via delle cerimonie legate all’Eid al-Fitr – la festa di fine Ramadan celebrata dai musulmani di tutto il mondo – lasciando quest’onore a Mongolia-Brunei:Penso che la Mongolia sia favorita. Chi gioca la prima gara in casa ha sempre più pressione“, ha commentato in conferenza stampa Robbie Servais, il commissario tecnico olandese del Brunei, attualmente alla posizione numero 194 del ranking FIFA, tentando di dirottare la pressione sugli avversari. Anche la Mongolia, impantanata attualmente alla posizione numero 187 del ranking FIFA, ha un allenatore europeo:”Ho fiducia nei miei ragazzi. Abbiamo lavorato sodo in questi due anni e sono sicuro di poter accedere al secondo turno“, ha dichiarato senza nascondere un certo ottimismo Hans Michael Weiß, tecnico giramondo con esperienze in Africa e Asia, al timone della nazionale dal 2017.

Weiß non è un neofita delle qualificazioni AFC. Anzi, negli anni si è fatto un certo nome nel Sud-Est asiatico, ottenendo risultati più che discreti in questo spicchio di Mondo calcistico. Otto anni fa, ad esempio, è stato il primo a condurre le Filippine oltre le colonne d’Ercole del primo turno, battendo in un barrage memorabile la nazionale dello Sri Lanka: “Prima del calcio d’inizio, non sapevamo cosa sarebbe successo. Abbiamo giocato la prima sfida, pareggiandola per 1-1. Ma quando abbiamo giocato contro di loro a Manila (capitale delle Filippine, ndr), le cose sono cambiate. Con uno stadio pieno di gente che ci sosteneva, li abbiamo battuti per 4-0 “, ha ricordato al sito della FIFA.

Di soddisfazioni simili, comunque, Weiß sembra potersene prendere ancora, nonostante la Mongolia, prima di questa finestra internazionale aveva vinto solamente una gara di qualificazione mondiale e rimediato figuracce in serie. Quattro anni fa, ad esempio, i Blue Wolves, il soprannome della nazionale, sono stati asfaltati al primo turno dalla giovane selezione di Timor Est (4-1), anche se poi il risultato è stato annullato per via della squalifica comminata dalla FIFA alla nazionale del piccolo arcipelago indipendente dal 2002: nel mirino degli investigatori di Zurigo era finita la tendenza di Timor Est a naturalizzare giocatori brasiliani con una facilità a dir poco sospetta.

Uno score deficitario, comunque, già migliorato dalla cura Weiß. Oggi, infatti, all’MFF Football Centre di Ulan Bator, lo stadio nazionale inaugurato nel 2002, la Mongolia ha rifilato un secco 2-0 al Brunei orfano dell’infortunato Faiq Jefri Bolkiah – il nipote del sultano tesserato dal Leicester – ipotecando il passaggio al turno successivo. Lo sfizio di segnare il primo gol del Mondiale 2022, entrando in qualche modo nella storia, se l’è preso il capitano Norjmoogiin Tsedenbal, centrocampista dell’Ulaanbaatar City, con la perfetta esecuzione di un calcio di punizione dei 25 metri dopo appena 9 minuti di gioco : il raddoppio, firmato da Naranbold Nyam-Osor, è arrivato nella ripresa. Per continuare a sognare nel secondo turno, a cui si uniranno le altre 40 nazionali affiliate all’AFC, adesso, ai Blue Wolves tra 5 giorni basterà amministrare il vantaggio nella gara di ritorno a Bandar Seri Begawan, la capitale del Brunei, in uno stadio intitolato al sultano balzato improvvisamente all’onore delle cronache dopo aver introdotto punizioni corporali per il “reato” di omosessualità, salvo poi ripensarci. Con tutta probabilità non vedremo né Mongolia, né Brunei al Mondiale, ma queste due nazionali sono comunque riuscite a ritagliarsi una fetta di spazio nel mito della Coppa del Mondo, disputando una partita entrata già nella storia proprio per il momento in cui è stata giocata: prima di tutte le altre.

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