Immobile, Cassano e i pareri “cattura titoli”
Si può discutere di ogni cosa, di ogni aspetto e dell’utilità di ogni giocatore, in ambito tecnico. Non del suo valore assoluto, quando è comprovato dal numero dei gol e dall’esibizione indiscutibile dei fondamentali e del bagaglio tecnico, come nel caso di Ciro Immobile. Così come si può discettare – ma con cognizione di causa – su quanto un attaccante come lui sia utile alla manovra della Nazionale di Mancini (CT Campione d’Europa che continua a schierarlo, dato non marginale).
L’importante è che il tema venga dibattuto con onestà intellettuale e possibilmente con un minimo sindacale di competenza, che a parlare siano giornalisti, tecnici o ex calciatori. Questi ultimi non sempre sono illuminati nel giudizio tecnico, peraltro, anche se la gente pensa il contrario; e non sempre sono scevri da condizionamenti di sorta, aggiungiamo.
Le ultime uscite di Antonio Cassano (talento tanto delizioso quanto in buona parte dilapidato, ai suoi tempi) sullo stesso Immobile, francamente, fanno pensare alla ricerca spasmodica di una vetrina per non essere dimenticato, come se le uscite che rimediano il titolo (malcostume comunicativo consolidato, questo) potessero colmare le lacune che hanno contrassegnato, delittuosamente, la sua carriera, a causa di incostanza e alzate di testa varie. Che oggi voglia apparire giudice lucido e solenne sugli altrui valori e destini tecnici è francamente, una pretesa poco accettabile.