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Il viaggio americano di Nasri tra allusioni sessuali e accuse di doping

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Cinque anni a Manchester, sponda City, poi due estati fa l’arrivo di Pep Guardiola sulla panchina biancazzurra ed il conseguente addio dai Citizens: “Per te qui non c’è spazio, Samir“, queste, più o meno, le parole del tecnico catalano al diretto interessato.

Per Samir Nasri, dunque, ex bambino prodigio del calcio francese, classe 1987, nuova vita in un nuovo campionato; ad attenderlo il Siviglia del mago argentino Jorge Sampaoli, capace di portare il piccolo Cile dove mai era giunto prima (vittoria in Copa America e ottime prestazioni al Mondiale brasiliano del 2014).

Poco dopo l’approdo in Andalusia, comunque, Nasri non smentisce la passione (già conosciuta ai media inglesi) per le belle donne e la vita un po’ sopra le righe, affermando: “Qui il cibo è ottimo e, soprattutto, le ragazze sono stupende”.

Nonostante ciò, il ragazzo di Marsiglia, sembra rinascere nella Liga Spagnola: un avvio di stagione, tra campionato e Champions League fatto di prestazioni ben più che semplicemente sufficienti.



Samir Nasri pare tornato quello che ai tempi dell’OM veniva indicato da tutti gli addetti ai lavori come il migliore prodotto del calcio transalpino della sua generazione. Neppure qualche contrattempo fisico lo ferma.

E’ di questi giorni, tuttavia, una notizia che potrebbe avere ripercussioni piuttosto pesanti per la carriera (e la vita) dell’ex City che dopo l’esperienza in Spagna è in forza all’Antalyaspor.

Durante le festività natalizie dello scorso anno, il calciatore si è recato presso la clinica statunitense Drip Doctors. La struttura è gestita da 5 sorelle, le Sozahdah, e si occupa di cure mediche per rigenerare sportivi e persone dello spettacolo.

Lo scandalo scoppia quando sul proprio profilo Twitter ufficiale, Nasri si vanta di aver avuto rapporti sessuali con una delle dottoresse, esaltando le prestazioni del “servizio completo”.

Una delle sorelle Sozahdah, dal canto suo, su Twitter pubblica una foto con il calciatore, confermando (ovviamente) solo l’incontro a fini medici.

I post su Twitter successivamente vengono cancellati, col calciatore francese che afferma di aver subito un hackeraggio del proprio profilo.

Fosse soltanto per questa vicenda, ci si limiterebbe al puro gossip. C’è, invece, dell’altro. Nella clinica Drip Doctors, infatti, Nasri si sarebbe recato per effettuare delle trasfusioni di sangue.

Chiariamo, le trasfusioni intravenose non sono di per sé vietate agli atleti. Esistono, tuttavia, due regole ben precise che non possono essere eluse: non debbono essere superati i 50 ml di sangue e, elemento quasi ovvio ma fondamentale, non devono riguardare sostanze proibite.

Per questo motivo è immediatamente partita una procedura investigativa dell’AEPSAD (Agencia Española de Protección de la Salud en el Deporte), volta a verificare dosi e sostanze. Nel frattempo, la clinica con sede in California si è affrettata a informare che a Nasri sarebbero state iniettate sostanze (tra cui vitamina B e C) lecite unicamente con l’obiettivo di idratarlo e mantenerlo in forma durante il resto della stagione sportiva.

L’inchiesta, intanto,era andata avanti e impazzavano voci di possibili squalifiche esemplari per il calciatore (addirittura si vociferava per un periodo fino a quattro anni). Il giocatore aveva fatto ricorso al TAS che ieri ha respinto la sua richiesta e di fatto ha ridato via alle indagini della Wada, interrotte per il procedimento in corso. E è anche confermato il rischio che il calciatore possa essere squalificato per 4 anni.

Nato a Roma sul finire degli anni Ottanta, dopo aver conseguito il diploma classico tra gloria (poca) e
insuccessi (molti di più), mi sono iscritto e laureato in Lingue e Letterature Europee e Americane presso la
facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata. Appassionato, sin dall'età più tenera, di calcio,
adoro raccontare le storie di “pallone”: il processo che sta portando il ‘tifoso’ sempre più a diventare,
invece, ‘cliente’ proprio non fa per me. Nel 2016, ho coronato il sogno di scrivere un libro tutto mio ed è
uscito "Meteore Romaniste”, mentre nel 2019 sono diventato giornalista pubblicista presso l'Ordine del Lazio

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