“Augurare la morte ad una bambina per un vaccino a ridosso del 2020? Bella la trama, come si chiama questo film di fantascienza? Ah, come non è un film? No dai non ci credo!”
Prima dell’avvento dei social le persone deplorevoli venivano confinate al col tempo arginate nelle loro zone di comfort e le loro stupidaggini cadevano nel vuoto. L’arrivo di queste piattaforme create con l’obiettivo di fare comunità non solo hanno miseramente fallito nel loro intento originario generando se possibile l’opposto ma hanno anche dato l’opportunità alle persone deplorevoli di mettersi in contatto tra loro, dandosi ragione a vicenda, ma soprattutto donandogli la consapevolezza di non essere sole ma un branco. Un branco di imbecilli per la precisione.
La storia ha conquistato giustamente le prime pagine dei giornali. Il pallavolista Ivan Zaytsev detto lo Zar, medaglia d’argento alle ultime Olimpiadi e campione d’Italia in carica con Perugia nella stagione appena conclusasi, ha postato una foto su Facebook in cui fa i complimenti alla figlia neonata Sienna per aver completato la vaccinazione contro il Meningococco. Un gesto carino di un padre premuroso che tiene come giusto e normale che sia alla salute della propria figlia.
Sotto questa tenera foto sono stati scritti una sequela di commenti raccapriccianti ma due su tutti sono da evidenziare: “Zingaro ora ci pensa Salvini a rimandarti al tuo paese” – Zaytsev è nato a Spoleto da genitori russi – e l’altro “Caro Zaytsev, pensa a giocare a pallavolo; migliaia di bambini sono morti a causa dei vaccini o sopravvivono gravemente danneggiati” – In medicina esiste una malattia, la sindrome di Reye, che colpisce soprattutto i bambini e che purtroppo in alcuni casi porta alla morte che si contrae a seguito dell’assunzione del principio attivo dell’aspirina, l’acido acetilsalicilico. Sentite in giro battaglie contro la “letale” Aspirina “ammazza bambini”?
Dalle mie parti un vecchio adagio recita: “A scuola impari a parlare, per la strada a stare zitto”. La fotografia di questa vicenda ci porta ad una amara considerazione: la scienza va avanti ma l’umanità sempre più indietro.