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Il sogno di Mirko: “Regalatemi una gamba e andrò alle Paralimpiadi”

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La mia non è una battaglia personale: voglio dare una speranza a chi come me si è trovato in una condizione di disabilità“. Mirko Nicoli ha 31 anni, è di Gorlago (Bergamo), e nella vita faceva l’autista e il magazziniere. Dopo un incidente in moto nell’aprile scorso gli è stata amputata la gamba destra, sopra il ginocchio.

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Mirko, però, non ha mollato. Anzi, proprio in quel momento gli è venuta la pazza idea di dare vita ad una raccolta fondi per partecipare alle Paralimpiadi in programma a Tokyo, nel 2020. Come? Mettendo insieme i soldi per superare i costi proibitivi delle protesi. “Volendo – racconta Mirko – avrei potuto anche prendere la protesi che mi passava l’Asl, senza spendere soldi. Mi avevano proposto tre alternative: una da 5.000€, una da 30.000€ (quella che sta usando ndr) è una da 80.000€. Ovviamente il mio sogno era acquistare quella da 80.000€, perché ha prestazioni simili ad una gamba umana”. Ma i costi erano eccessivi.

Da lì è nata l’idea di partire con la campagna. “Le prime reazioni sono state più che positive”, ricorda Mirko. L’appello, grazie a Facebook, è arrivato su migliaia di bacheche. “I miei amici si sono mobilitati per organizzare raccolte fondi ed eventi speciali”, aggiunge. Le donazioni sono arrivate in prevalenza dal bergamasco, ma anche da diverse zone d’Italia.

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La disciplina? Dopo l’incidente la prima idea era quella di correre. Poi, però, dovendo aspettare la riduzione del moncone per avere una protesi da corsa, Mirko ha preferito virare sul kayak.Ho conosciuto questo sport grazie a Veronica Yoko Plebani, canoista e snowboarder italiana, che in quel periodo si stava allenando proprio per partecipare alle Paralimpiadi di Rio”.

Per il momento Mirko si allena regolarmente con il Kayak club di Palazzolo sull’Oglio: “Mi sono dovuto impegnare fin da subito – spiega – viste l’elevata difficoltà e la mia mancanza di tecnica”. Il messaggio da mandare è forte e chiaro: la disabilità non impedisce di sognare una vita normale, “e piena di soddisfazioni”, aggiunge. È fondamentale, dunque, che le persone disabili si avvicinino allo sport, un alleato importante per risalire la scalata. Perché l’obiettivo non è solo partecipare. “Ma anche vincere”, conclude, sorridendo.

Ecco la sua raccolta fondi https://www.produzionidalbasso.com/project/restart-with-a-new-leg/

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