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Il ritorno dei Treni Speciali, la soluzione giusta per le trasferte dei tifosi?

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Il ritorno dei Treni Speciali, la soluzione giusta per le trasferte dei tifosi?

“Maciniamo i km, superiamo gli ostacoli”: è questo l’inizio di un famoso coro che, una delle tifoserie calcistiche più calde d’Italia, intona a squarciagola ogni volta che si reca in trasferta in qualche stadio del Belpaese. La trasferta, appunto: un evento che, ogni tifoso con la T maiuscola, ha affrontato almeno una volta nella vita.

Andare in trasferta a seguire la propria squadra del cuore negli ultimi tempi, però, è diventato sempre più una vera e propria “impresa”. Tutto questo grazie a varie e differenti ragioni: dall’introduzione della tessera del tifoso (voluta per tenere sotto controllo i violenti ma che, almeno finora, ha fallito in pieno in questo suo obiettivo) fino alle modalità di acquisto dei tagliandi che, il più delle volte, risultano essere molto simili ad un vero e proprio percorso ad ostacoli.

Altro fattore di impedimento, che esce però dall’ambito sportivo vero e proprio, è quello legato ai costi alti che ogni tifoso deve affrontare ogni volta che si reca a seguire la sua squadra in qualche città. Tra biglietti, spese del viaggio e cibo si arriva a spendere cifre che non tutti possono permettersi di spendere, soprattutto in questi tempi di crisi.

Nonostante ciò la trasferta resta ancora un vero e proprio rito per gli appassionati del mondo del pallone. Essa infatti, e nonostante tutto, mantiene ancora un intoccabile lato “romantico”.


Pochi giorni fa, in questo ambito, vi è stato un vero e proprio salto nel passato grazie ad una iniziativa che non si vedeva da circa 20 anni: la partenza di un treno “ad hoc” per accompagnare alcuni supporter calcistici in una trasferta. L’evento che ha permesso una organizzazione del genere è stata la semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Atalanta e Fiorentina.

Infatti, per raggiungere la città di Bergamo, sede dell’incontro la sera dello scorso 25 aprile, circa 590 supporter della Fiorentina, su 2200 totali, si sono ritrovati, nel pomeriggio del giorno della Liberazione, presso la stazione di Firenze Campo di Marte del capoluogo toscano.

La partenza era fissata per le ore 14:04. Il ritorno in serata, una volta conclusosi il match allo stadio Atleti Azzurri d’Italia.

Per la verità si è trattato di un treno “charter”, dedicato ai sostenitori di una squadra di calcio in trasferta in Italia. Questo perchè si è trattato uno dei convogli che Trenitalia affitta ad aziende, tour operator e gruppi vari per organizzare gli spostamenti. Per la precisione, a fare la richiesta del convoglio, è stata l’Associazione Tifosi Fiorentini: un’organizzazione che si è occupata anche della parte logistica e della vendita dei biglietti.

I treni speciali dedicati ai tifosi, in Italia, hanno smesso di esistere nel maggio del 1999. In quei giorni, infatti, venne firmato un provvedimento “ad hoc” per la loro sospensione da parte dell’allora governo D’Alema, con le firme degli allora ministri Rosa Russo Jervolino e Tiziano Treu.

La drastica decisione era stata presa dopo quell’episodio che è conosciuto come “la Strage della Galleria Santa Lucia”. Il 24 maggio 1999 si era giocata la partita Piacenza-Salernitana che aveva sancito la retrocessione nella serie cadetta della squadra campana.

I tifosi granata della Salernitana si erano recati nella piccola città lungo la via Emilia con un vero e proprio treno speciale: il numero 1681. Durante il viaggio di ritorno, però, il convoglio fu vandalizzato dagli stessi ultras campani.

Per la precisione, un incendio, scaturito dal fuoco appiccato dai tifosi ad alcuni sedili e scoppiato quando il convoglio era fermo in una galleria, rese i vagoni delle camere a gas. Il conto finale di questo atto di teppismo fu gravissimo: ben quattro supporter campani, tutti di età giovanissima, persero la vita in quell’occasione.

Da lì si decise che mai più sarebbe stato organizzato un convoglio del genere.

Una nuova riapertura verso i treni speciali è avvenuta, lo scorso gennaio, dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il titolare del Viminale, commentando la tragica morte del tifoso interista Daniele Belardinelli in occasione degli scontri che hanno preceduto Inter-Napoli del 26 dicembre, aveva affermato: “È molto più controllabile un gruppo di mille tifosi identificabili, che hanno acquistato con un documento il biglietto del treno, piuttosto che cento automobili in viaggio”.

Da quelle affermazioni, però, non si è passati a fatti concreti, almeno fino ad ora. Speriamo che questa nuova iniziativa dei tifosi della Fiorentina sia solo la prima di una nuova svolta che faccia tornare numerosi suuporter a girare l’Italia sui treni messi a loro disposizione con un solo ed unico scopo: seguire la propria squadra anche nei settori ospiti degli altri stadi italiani e cantare a squarciagola per tutti i 90 minuti del match per sostenere i propri beniamini in campo.

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2 Comments

  1. Si è dimenticato di un dato che portò (unitamente alla tragedia citata) alla cessazione dei “treni speciali” per i tifosi, ossia il fatto che i danni provocati dalle tifoserie ai convogli loro assegnati erano ingenti, al punto che le FFSS all’epoca (almeno neglim ultimi due anni) assegnavano spesso i convogli peggiori ai tifosi proprio per ridurre le spese.
    Alla fine siamo al solito problema di inciviltà di cui noi italiani siamo purtroppo maestri.

  2. I danni per le FFSS in realtà erano minimi, perchè i vagoni assegnati ai treni per tifosi erano sempre materiale a fine vita, destinato alla demolizione e non più utilizzabile per i treni ordinari.
    Sta di fatto che i costi per i tifosi sono notevolmente aumentati, perchè anche il pullman più grosso (quelli a 2 piani) porta max un centinaio di persone, per non parlare di coloro che sono costretti ad usare l’auto.
    Oggi negli stadi ci sono gli steward che collaborano con le FDO, sarebbe sufficiente che gli stessi fossero presenti anche nelle carrozze, segnalando immediatamente i facinorosi alle FDO stesse.

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