Siamo nell’estate del 1995. La Juventus, guidata da Marcello Lippi in panchina e dalla triade Moggi-Giraudo-Bettega ai piani alti, è reduce da una grande stagione che l’ha vista conquistare il double (Scudetto+Coppa Italia) in patria.
In Europa, invece, i bianconeri si sono dovuti accontentare della seconda piazza dopo aver perso la Finale di Coppa Uefa contro i connazionali del Parma.
La società torinese, pertanto, decide di muoversi pesantemente sul mercato a caccia di talenti che possano regalarle un ulteriore salto di qualità. Uno di questi gioca in Argentina, precisamente nel River Plate, ha vent’anni e di ruolo fa l’attaccante: si chiama Hernan Crespo.
La Juventus ha visionato diverse videocassette del centravanti e lo ha fatto pure visionare dal vivo dai propri osservatori: i responsi sono ampiamente positivi. Durante il precampionato, i bianconeri si recano in Sudamerica per una tournée e, guarda caso, affrontano anche il River Plate di Crespo.
La trattativa è ormai ad un passo dalla conclusione tanto che Lippi quando incrocia il bomber argentino gli dice “comincia ad imparare un po’ di italiano” e gli lancia un occhiolino che sa tanto di approvazione definitiva. Sembra tutto fatto ma a questo punto entra in scena un altro argentino che con la Juve ha giusto qualcosina a che fare: Omar Sivori.
‘El Cabezón’ parla con i dirigenti juventini e li mette in guardia: “Guardate che come Crespo in Argentina ci sono centinaia di punte”. Come a dire ‘lasciate stare’. i vertici del club piemontese iniziano a dubitare riguardo all’affare e alla fine fanno saltare tutto per la gioia dei tifosi del River. Mai errore risulterà più grossolano.
Nei mesi seguenti, infatti, Crespo trascina i suoi alla vittoria della Copa Libertadores, si laurea capocannoniere in patria e pure alle Olimpiadi del 1996. Il suo talento è definitivamente esploso. L’Italia, ancora una volta, chiama.
Stavolta è il Parma dei Tanzi a farsi sotto. In breve tempo, i gialloblu raggiungono un accordo di massima con il River.
Non appena trapela la notizia, tuttavia, in Argentina scoppia una sollevazione popolare: Crespo non si tocca. Perfino il presidente del paese sudamericano, Menem, tenta di scendere in campo per bloccare tutto ma è troppo tardi. Il River Plate ha ormai dato la sua parola al Parma e Crespo si imbarca alla volta dell’Italia dopo aver siglato un contratto di quattro anni.
Il Belpaese sta per ammirare da vicino uno dei più grandi fuoriclasse degli anni a venire.