Il 7 agosto segna un traguardo storico ottenuto dal mondo paralimpico italiano: il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) diventa Ente Pubblico, prima con l’approvazione, il 4 agosto, del DDL 1577-B – riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche – poi con la sua trasformazione in legge (n.124/15 del 7 agosto 2015) tre giorni più tardi.Questa vittoria si pone alla fine di un lungo percorso, allo stesso tempo, di ambizione e sensibilizzazione, che inizia fin dall’ormai lontano 2000, quando il nome era ancora Federazione Italiana Sport Disabili e iniziava la presidenza, tutt’ora vigente di Luca Pancalli.
Questo traguardo si deve assolutamente come un successo collettivo, ma non si può non indicare proprio l’attuale presidente quale Deus Ex Machina di molti dei numerosi e continui passi in avanti compiuti. In seguito ad una caduta da cavallo, mentre praticava Pentathlon Moderno, che gli provocò la paralisi degli arti inferiori, regalò alla nazionale italiana ben otto ori, sei argenti e un bronzo partecipando, sempre nel nuoto, a quattro edizioni dei Giochi Paralimpici. Prima e dopo il ritiro del 1996, continua a regalare vittorie alla causa, prima da vicepresidente del FISD (1993) per poi diventarne presidente nel nuovo millennio facendolo diventare, dopo solo 3 anni, grazie ad un incessante azione allo sviluppo del movimento, Comitato Italiano Paralimpico. Nel frattempo riceve la massima onoreficenza dal CONI, il collare d’oro e l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo elegge Grande Ufficiale della Repubblica. Ricopre, numerosi altri ruoli tra cui Vice Presidente del CONI e Commissario Straordinario per la Federcalcio, senza mai accantonare il lavoro per il mondo paralimpico.
Ora, sotto la sua presidenza e con l’appoggio di una comunità forte, il Parlamento ed il Governo, con questo riconoscimento, sposano il messaggio delle pari opportunità: messaggio che con il duro lavoro e la programmazione di numerose azioni, si cerca di trasmettere giorno dopo giorno e sempre con maggior forza.
La costruzione di un gruppo di campioni e squadre in grado di portare avanti il nome dell’Italia nelle massime sfide sportive, nazionali ed internazionali, e la comunicazione delle incredibili capacità dello sport per il recupero psico-fisico, per i giovani disabili ancora in fase di riabilitazione, saranno supportate ancor di più da questa nuova veste giuridica che darà al CIP i poteri dello stesso CONI con il quale ha lavorato e lavorerà fianco a fianco.
Saranno implementate le collaborazioni con le altre Istituzioni dello Stato, favorendo l’incisione del Comitato nel comparto sanitario nazionale, ma soprattutto faciliterà le collaborazioni con il sistema scolastico, da sempre terreno in primo piano per le proposte di pratiche sportive volte all’integrazione. Non da meno le semplificazioni che porterà l’inserimento nel bilancio dello Stato, nella pianificazione di promozione e formazioni degli atleti a lungo termine.
Facile immaginare che a questo cambiamento epocale si affianchi un enorme sfida in termine di concretezza e lungimiranza, tra strategie e politica che spetterà al CIP, ma, ci si rassicura facilmente, volgendo lo sguardo al cuore, la passione e la determinazione mostrate fino ad ora dal movimento.
Per chiudere questo breve articolo, trovo particolarmente esplicativo citare le righe finali della lettera aperta inviata dal Presidente Luca Pancalli al Mondo Paralimpico:
… si apre un nuovo capitolo, ricco della nostra storia ma ancora da scrivere per il futuro di tutte le persone con disabilità. La politica ha raccolto la sfida, ora tocca a noi trascinare la società verso quel progresso culturale che ogni Paese civile deve raggiungere, per dirsi tale. Dunque tutti al lavoro, più forti di prima, più consapevoli e meno soli. Diamo corpo, gambe e idee al nostro grande sogno!!!
LEGGI LA LETTERA APERTA DI LUCA PANCALLI
E’ con piacere che apprendo questa notizia.
Ora è necessario che lo sport per disabili torni ad essere quello per cui è nato:
attività di reinserimento sociale e di riabilitazione fisica e psichica!
Non un mezzo per gentaglia per mettersi in mostra e lucrare su chi vive quotidianamente in una giungla sempre da esplorare e che riserva continuamente sorprese a chi cerca divivere una vita normale.